Il maritozzo è un panino soffice e dolce condito con olio, uva passita, pinoli e cotto al forno. Questo dolce, tipico del Lazio, deve il proprio nome alla parola marito.
La ricetta avrebbe origini che risalgono sino all’antica Roma. Alcuni storici della tradizione enogastronomica italiana spiegano che il nome derivi dal termine marito, in quanto a Roma si era soliti preparare questo dolce solamente nel periodo della Quaresima. Mariti e fidanzati erano soliti omaggiare con questa prelibatezza le proprie mogli e fidanzate nei venerdì antecedenti alla Pasqua.
Secondo altri invece la sua origine deriverebbe dal fatto che i maritozzi venissero preparati e consumati in occasione dei “maritaggi”, ossia dei matrimoni. Inoltre il dolce poteva celare al suo interno anche doni per l’amata come un anello o un piccolo gioiello
Il maritozzo consiste in una piccola pagnotta impastata con farina, uova, miele, burro e sale che, tagliata in due longitudinalmente, è solitamente farcita con abbondante panna montata. Tradizionalmente veniva arricchito anche con pinoli, uva e scorzetta d’arancia candita. Le varianti dolci del maritozzo sono infinite, spesso viene servito con fragole o frutti di bosco per dargli quella nota di acidità in più, e nello stesso tempo renderlo più bello da servire. È anche ottimo con la marmellata oppure con una crema spalmabile al cacao oppure alle nocciole.
Una nuova scuola di pensiero, da qualche anno a questa parte, si è fatta largo nella concezione di questa ricetta ed ha permesso a grandi chef o cuochi di street food, la variante salata del maritozzo. Nell’impasto viene inserito molto meno zucchero rispetto all’originale e le farciture posso essere le più variegate: si passa dal ripieno con la classica parmigiana di melanzane a quello burrata e alici, con vitello tonnato oppure con salsiccia e friarielli, dal vegetariano ricotta pesto pomodoro all’originalissimo e raffinato “maritozzo rosso” anatra cotta a bassa temperatura, pomodorini confit e arancia.
Impastare in una planetaria, alla seconda velocità, l’acqua a 30°C, il lievito, il miele, lo zucchero, le uova e la farina, in maniera tale da formare una pasta liscia e omogenea. Incorporare il sale con metà delle uova, di seguito inserire il burro, naturalmente lasciato a temperatura ambiente, con la rimanenza dei tuorli. Quando l’impasto risulta nuovamente liscio e omogeneo, coprire con un cellophane e lasciare lievitare per due ore. Si consiglia di schiacciare l’impasto per due volte durante la lievitazione.
A termine della lievitazione, formare delle palline di 30 g, lasciarle lievitare a una temperatura si 28°C e con umidità del 60%, sopra delle teglie per circa 90 minuti.
Quando sono ben lievitate, spennellare con del tuorlo d’uovo e ripetere l’operazione in totale per due volte. Cuocere a 200°C per 6 minuti. Per una resa massima del prodotto, terminata la cottura, congelare immediatamente.
Quando sono freddi, tagliarli a metà e farcire prima con della crema pasticcera e poi con della panna montata, utilizzando una sac-à-poche con bocchetta n°12 liscia. Per la panna montata si consiglia di utilizzarne una al 38% di grasso, dolcificata con 4 g di zucchero per ogni 100 grammi.