È stato pubblicato sulla rivista Nature Communications dall’università tedesca di Greifswald e dal centro Helmholtz di Berlino e la struttura Bessy per la luce di sincrotrone il risultato sulle “forbici molecolari”. Si tratta di enzimi che distruggono la plastica, rendendola in questo modo biodegradabile. La scoperta, nei batteri mangiaplastica ora sintetizzati in laboratorio, risale 2016, mentre, attualmente, aver osservato la struttura 3D ha permesso di sintetizzare in laboratorio varianti più efficienti di quelle naturali, così da produrne in quantità illimitate.
Il giapponese Kyoto Institute of Technology era arrivato al batterio che si nutre della plastica usata per la produzione di bottiglie: il Pet (polietilene tereftalato) è in grado di digerirla attraverso gli enzimi Petase e Mhetase. A distanza di due anni, nel 2018, la struttura del Petase è stata decodificata grazie a una ricerca condotta tra Gran Bretagna e Stati Uniti, e ora si conosce anche quella del secondo enzima. I ricercatori hanno scoperto che il Petase è la prima forbice ad agire, riducendo la plastica in frammenti, e poi il Mhetase, li scompone, ottenendo gli elementi di base del Pet.