Numeri alla mano, la pizza “spiazza”. Coldiretti informa, infatti, di un impatto di circa 5 milioni di pizze sfornate al giorno, e un fatturato stimato in 15 miliardi di euro all’anno. Questo alimento risulta essere uno dei piatti più versatili della cucina italiana, in quanto i tipi di pizza aumentano ogni giorno, portato in auge anche in occasione della prima Giornata internazionale della pizza (17 gennaio 2019), e dalla proclamazione Unesco che giudica l’arte dei pizzaioli patrimonio immateriale dell’umanità.
Ecco alcuni dati a riguardo. Sono 127 mila i locali in Italia dove si prepara e si serve la pizza, che sembra derivare da pani a forma piatta, tipo focaccia, che si cuocevano nell’area del Mediterraneo ai tempi dei Greci, con la Campania che detiene il 16% del totale di questi esercizi commerciali. Inoltre, si utilizzano 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva, e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro. Tutto ciò sostiene l’occupazione, stimata da Coldiretti in 100 mila addetti a tempo pieno e altrettanti nel fine settimana. E ancora, nella classifica dei maggiori consumatori ci sono gli americani con 13 chili a testa, mentre gli italiani guidano la classifica in Europa con 7,6 chili all’anno.
Le azioni di Coldiretti trasformatesi in decreti nazionali mirano dunque a mantenere e garantire l’originalità italiana degli ingredienti, informando i consumatori, e portando la trasparenza dai banchi dei supermercati ai menu delle pizzerie. Quest’ultima è la recente battaglia che continua l’Associazione, insieme con altre nove organizzazioni, un’iniziativa Europea dei Cittadini “EatOriginal – Unmask your food”, attraverso una raccolta di firme per estendere l’obbligo d’indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti.