• 25 Novembre 2024
  • SPETTACOLI

La Notte della Taranta, gli indios dell’Amazzonia ospiti nel 2020

LECCE. Dovrebbero esserci anche gli indios dell’Amazzonia sul palco di Melpignano (Lecce) per l’edizione 2020 del Concertone de La Notte della Taranta. L’annuncio è del presidente della Fondazione, Massimo Manera, che traccia un bilancio dell’edizione appena conclusa rivelando il percorso avviato che condurrà al Concertone del 2020. “Stiamo lavorando ad un grande progetto di scambio culturale con il Brasile – spiega Manera -. Il prossimo 14 settembre saremo a Matera con un concerto alla Cava del Sole dedicato alla capitale della cultura, il 28 a Napoli in piazza Plebiscito. E poi voleremo in Argentina. Sono viaggi, percorsi che ci portano a confrontarci con altre realtà musicali e a delineare la prossima edizione”.

Quella del 2019, trasmessa in diretta su Raidue con la conduzione del critico musicale Gino Castaldo, affiancato dalla coppia Belen Rodríguez e Stefano De Martino, è stata l’edizione dei record con 200 mila presenze, il 6,5% di share per la diretta televisiva, quasi 2 milioni di utenti per le dirette social, migliaia di interazioni su Instagram, a cui si aggiungono i numeri del Festival itinerante dal 3 al 22 agosto: 19 tappe, 50 concerti dal vivo, 400 artisti coinvolti.

La Notte della Taranta è valorizzazione della tradizione, ma anche sguardo al futuro. Di qui la scelta di quest’anno di contaminare la pizzica con nuovi generi musicali, come il rap di Gué Pequeno. “Il rap è un linguaggio popolare come la pizzica – osserva sempre Manera – e il nostro compito è quello di far conoscere questo nostro ricco patrimonio linguistico e culturale ai millennials. Dunque daremo sempre spazio alla sperimentazione, ai nuovi generi musicali e non mancheremo di volgere lo sguardo anche ad altre arti”. Ed è con questo spirito che Manera intende portare sul palco di Melegnano gli indios dell’Amazzonia.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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