• 18 Novembre 2024
  • CRONACHE

La memoria di Giulio Regeni illuminata da centinaia di fiaccolate

Il 25 luglio 2016 erano passati già sei mesi dalla scomparsa, il 25 gennaio 2016, del ventottenne italiano Giulio Regeni al Cairo, e in Italia iniziavano le prime mobilitazioni per sollecitare chi di dovere a intensificare l’indagine sulla morte. A febbraio Amnesty International Italia, nella persona del direttore generale Gianni Rufini, rilasciava la prima dichiarazione ufficiale: «Esprimiamo profonda solidarietà ai familiari di Giulio Regeni. La Farnesina deve sollecitare il governo egiziano a chiarire al più presto le modalità di questo drammatico episodio». Il governo italiano, infatti, ha da sempre incontrato ostacoli e poca collaborazione da parte di quello egiziano su questo caso.

Giulio Regeni lavorava come ricercatore in Egitto, nazione in cui stava svolgendo un dottorato di ricerca sui sindacati indipendenti egiziani per conto dell’università di Cambridge. Il corpo senza vita del giovane, rinvenuto seminudo e con visibili segni di tortura a febbraio 2016, si trovava in un fosso nei dintorni della periferia della capitale egiziana. La madre, Paola Deffendi, riconobbe suo figlio dalla punta del naso.

Alcune persone che hanno collaborato con il team legale dei Regeni al Cairo sono state indagate e arrestate negli anni, e, come testimonia Amnesty, nel 2018 le autorità egiziane si ostinavano ancora a non rivelare i nomi di chi aveva ordinato l’omicidio, di chi l’aveva eseguito, di chi aveva coperto il sequestro, la tortura, e infine la morte di Regeni.

Sergio Mattarella con madre, sorella e padre di Giulio Regeni

Il 25 gennaio 2017 furono migliaia i cittadini che scesero in piazza in 24 città italiane per ricordare la scomparsa di Giulio Regeni, mentre un anno dopo i genitori del ragazzo esprimevano tutto il loro dolore in un videomessaggio, dicendo: «Venticinque gennaio 2018, due anni senza Giulio. Un tempo enorme per avere risposte sul sequestro, tortura e uccisione del nostro caro Giulio». Amnesty International chiede ancora la verità su questa morte, oltre a misure per porre fine alle sparizioni forzate, ai maltrattamenti e alle torture in Egitto, e all’istituzione di una commissione d’indagine indipendente su tutte le accuse di sparizioni forzate, maltrattamenti e torture ai danni di detenuti da parte dell’Agenzia per la sicurezza nazionale, delle forze civili e militari di sicurezza, d’intelligence e di ogni altro genere.

Il giornale Open, fondato da Enrico Mentana, ieri ha riportato questa notizia. A tre anni dalla morte di Giulio Regeni, il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone e il pm Sergio Colaiocco si trovano ora davanti ad un vicolo cieco. Hanno individuato cinque nomi, cinque tra agenti dei servizi segreti e della polizia egiziana che sono sospettati di aver avuto un ruolo nel rapimento – e quindi nella morte del giovane ricercatore italiano ucciso al Cairo e sparito proprio il 25 gennaio 2016 – ma non possono procedere contro di loro. Perché l’Egitto è uno stato sovrano e la procura del Cairo, dopo aver più volte alternato la disponibilità a cooperare con l’accreditamento di notizie calunniose nei confronti di Giulio, al momento di prendere la decisione più importante si è fatta indietro.

Oggi, venerdì 25 gennaio, in oltre 100 comuni italiani si terranno nuove fiaccolate in memoria di Regeni.

A Roma la fiaccolata si svolgerà in piazza di Montecitorio, con l’adesione della Federazione nazionale della stampa italiana, Ordine dei giornalisti, Articolo 21, e UsigRai.

A Fiumicello, in provincia di Udine, dove Regeni era nato, il sindaco,
il presidente della Camera Roberto Fico, lo scrittore Erri De Luca, e il presidente della Fsni Giuseppe Giulietti, saranno accanto alla famiglia Regeni.

A Novara l’appuntamento è previsto per le ore 19 in largo Don Minzoni. La fiaccolata proseguirà fino a piazza Matteotti dove sarà posizionato lo striscione “Verità per Giulio Regeni”.

A Prato la fiaccolata intitolata #3annisenzaGiulio inizierà alle ore 19 nella piazza del comune.

In Sicilia alle ore 19.41, orario dell’ultimo contatto registrato con Regeni, gli attivisti siciliani di Amnesty International si ritroveranno in alcune piazze, tra cui Palermo (piazza Pretoria), Alcamo (piazza Ciullo), Agrigento (piazzale Moro), Catania (piazza Università), Ragusa (piazza Matteotti), Siracusa (largo XXV Luglio).

Questa la mappa completa delle fiaccolate: https://www.amnesty.it/3annisenzagiulio/#mappa

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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