PESCOMAGGIORE (L’AQUILA). Rinascere è possibile, e in questo caso lo dimostra Pescomaggiore, in provincia de L’Aquila, un villaggio ricostruito grazie all’amore di una comunità. L’Eva Ecovillaggio Autocostruito di Pescomaggiore, rappresenta una grande iniziativa partecipata del piccolo borgo medievale nei pressi del Parco Nazionale del Gran Sasso. Il Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore è nato, infatti, il 28 settembre 2007 su iniziativa spontanea di residenti, oriundi, e proprietari d’immobili per finalità di utilità generale di promozione sociale, culturale, ambientale, ed economica dell’abitato e del territorio circostante.
Il terremoto del 2009 ha portato con sé, oltre a distruzione, il problema dell’emergenza abitativa, motivo per cui i terremotati hanno autofinanziato questo nuovo villaggio su terreni concessi da compaesani, e con il sostegno di centinaia di donatori. Su progetto degli architetti Paolo Robazza e Fabrizio Savini, con l’assistenza di Caleb Murray Burdeau, esperto in bioarchitettura, si era deciso di realizzare, a Capo l’Ara, un villaggio di bilocali e trilocali low cost e a minimo impatto ambientale. Inoltre, un altro piano d’azione è stato nominato “Alma”, (acronimo di Abitare lavoro memoria ambiente), per promuovere Pescomaggiore, senza dimenticare il passato.
Inaugurato nel 2010, l’Eva festeggerà nel 2020 i dieci anni di vita, ma ancora bisogna fare: «Una su tutte, una convenzione urbanistica con il Comune. Inoltre, su stimolo degli abitanti di Pescomaggiore il Comune ha deciso nel 2012 di investire nella riqualificazione dell’ex scuola elementare come centro di aggregazione e servizi per la rinascita del borgo. La progettazione è in corso e purtroppo con i lunghi tempi degli appalti pubblici e della macchina comunale la ricostruzione del borgo terremotato, case e chiese, è ancora in itinere. Nel frattempo la comunità conserva i propri riti estivi e l’uso del forno comune, e si unisce a quella vicina di Picenze attraverso la Valle di San Valentino», afferma Dario D’Alessandro, membro del Comitato e dell’associazione di promozione sociale senza fini di lucro Misa.
Simona Cocola