Secondo quanto denunciato dalla Lav, Lega antivivisezione, il professor Marco Tamietto, che si occuperà dei test sui macachi all’Università di Torino, ha chiesto al Rettore Gianmaria Ajani di anticipare l’avvio del progetto. Nonostante quanto previsto dal protocollo relativo all’autorizzazione, pare che il ricercatore voglia effettuare lo studio sugli animali, l’intervento invasivo sul cervello che porterà alla cecità – previsto presso l’Università di Parma -, all’inizio del prossimo settembre.
“Un gesto che pare essere il tentativo di procedere prima che le osservazioni scientifiche e giuridiche, derivanti dall’analisi dei documenti, vengano sottoposte al Ministero della Salute, che potrebbe revocarne l’autorizzazione, anche in considerazione dei 339.250 cittadini dimostratisi contrari a questa sperimentazione e delle dichiarazioni di numerosi ricercatori, che in questi mesi hanno pubblicamente sottolineato la debolezza del protocollo e non applicabilità all’uomo dei risultati ottenuti”, riporta la Lav.
«L’esempio dei test dei cosmetici, per i quali a livello europeo da alcuni anni è vietato il ricorso agli animali è il più concreto esempio che una strada diversa, scientificamente attendibile ed eticamente valida, è possibile, basta volerlo veramente, anzi, le aziende lungimiranti che hanno investito in questo settore hanno venduto brevetti milionari e fatto fare passi avanti nella ricerca, soprattutto tossicologica», afferma in un comunicato Michela Kuan, responsabile Lav Area ricerca senza animali.
Simona Cocola