• 14 Novembre 2024
  • AMBIENTE

La green economy a Torino passa dal progetto “Il Po d’aMare”

TORINO. “Il Po d’aMare” è il progetto, avviato in fase sperimentale, la prima all’interno di una città -, per tutelare l’ambiente. Consiste in barriere galleggianti per la raccolta di plastiche e altri rifiuti nel fiume Po, adesso anche a Torino, con lo scopo di non fare arrivare questa spazzatura al mare, e di monitorarla. Il progetto pilota, voluto da Iren e Amiat, è stato predisposto da Fondazione per lo sviluppo sostenibile (punto di riferimento italiano per i principali settori e protagonisti della green economy), Consorzio Castalia e Corepla, con il coordinamento dell’Autorità del bacino distrettuale del fiume Po, il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, dell’Aipo, e la collaborazione della Città di Torino. Parola d’ordine, dunque, è “prevenzione”, con fiumi puliti per mari puliti, e il Po con i suoi 652 chilometri, quattro Regioni e 13 Province attraversate, è il corso d’acqua che meglio si presta a operazioni di raccolta, recupero e riciclo dei rifiuti, prima che giungano in mare.

locandina po d'amare

Le barriere si trovano in zona Murazzi, tra i ponti Vittorio Emanuele I e Umberto I. La società Castalia Operations nell’ambito del progetto “Seasweeper” si occupa della raccolta dei rifiuti, attraverso due moduli posizionati fino a dicembre 2019. Le barriere non interferiscono con la flora e la fauna del fiume. Inoltre, grazie all’imbarcazione “Sea hunter” e a operatori da terra, i rifiuti saranno depositati in appositi cassoni gestiti da Amiat, che inoltrerà le plastiche presso un impianto Corepla, dove si provvederà alla successiva valorizzazione dei materiali.

po d'amare

«L’ottanta per cento dei rifiuti in mare deriva dalla terraferma. Questo progetto ci permette di capire quanti rifiuti in particolare plastici sono trasportato dal Po, e fare attività di prevenzione», spiega Andrea Barbabella di Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. «Iren – afferma il presidente Renato Boero – crede nella sperimentazione di soluzioni innovative per la salvaguardia ambientale. È anche una straordinaria occasione di sensibilizzazione verso la popolazione». «Una corretta gestione dei rifiuti a terra è il gesto più importante per preservare i mari», aggiunge il presidente Corepla, Antonello Ciotti. Il progetto sperimentale da luglio a novembre 2018, è stato patrocinato dal comune di Ferrara e l’Agenzia interregionale per il Po. Si tratta di un progetto dal forte contenuto innovativo a livello nazionale ed europeo.

Simona Cocola

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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