MILANO. Il cambiamento climatico sta stravolgendo la Terra, anche nelle abitudini locali, e, come affermato dal climatologo Luca Mercalli: «Serve una buona informazione sui problemi ambientali». L’Italia è più esposta di altri Paesi agli impatti del cambiamento climatico, seconda in Europa per le conseguenti perdite economiche (oltre 63 miliardi di euro), e i dati sul fenomeno riguardano un riscaldamento futuro nella regione del Mediterraneo che supererà i tassi globali del 25%, con quello estivo superiore del 40% della media mondiale. Questi i motivi per cui a Milano è stata sottoscritta una dichiarazione in dieci punti per l’adattamento ai cambiamenti climatici delle “Green City”. Le 26 città italiane aderenti all’iniziativa sono: Assisi, Belluno, Bergamo, Casalecchio di Reno, Chieti, Cisterna di Latina, Cosenza, Firenze, Genova, Imola, Livorno, Mantova, Milano, Monterotondo, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Pordenone, Roma, Siracusa, Sorradile, Tivoli, Torino, Venezia.
Le statistiche rivelano che il surriscaldamento globale è un problema serio, dal momento che il mese di giugno 2019 è stato il più caldo in Europa da quando esistono le misurazioni, con temperature superiori alla media di circa 2°C . Tutelare il benessere e la qualità della vita dei cittadini è quindi molto importante: «L’iniziativa del Green City Network punta a promuovere un maggiore e più qualificato impegno delle città italiane per l’adattamento climatico, e le dieci proposte della dichiarazione forniscono indirizzi aggiornati per città più resilienti e meno vulnerabili, più capaci di affrontare i cambiamenti climatici con gli interventi, necessari e possibili, per prevenire e limitare rischi e danni», afferma Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, autorevole punto di riferimento per i principali settori e protagonisti della green economy.
La “Dichiarazione per l’adattamento climatico” delle Green City definisce e aggiorna piani e misure per l’adattamento climatico delle città; integra le politiche e le misure di adattamento con quelle di mitigazione del cambiamento climatico; aggiorna la valutazione dei rischi e le misure sia di emergenza, sia di medio e lungo termine; valorizza le ricadute positive delle misure di adattamento e contabilizza i costi dell’assenza delle misure; sviluppa le capacità adattive; punta di più sulle soluzioni basate sulla natura; riduce la vulnerabilità e i rischi delle precipitazioni molto intense; affronta le ondate e le isole di calore; promuove gli investimenti; rafforza la governance.
