Sono molti coloro che parlano di cromoterapia, ma, esattamente, di cosa si tratta? La cromoterapia, o terapia dei colori, altro non è che una medicina alternativa che utilizza i colori come trattamento per la cura delle malattie. È importante sapere che questa pratica viene definita (e usata) soprattutto come terapia integrativa, di supporto, insieme ad altri metodi naturali per preservare la salute.
La terapia cromatica è inserita tra le pseudo-scienze, in quanto, alla luce del pensiero scientifico, è una pratica inefficace perché basata su proprietà non dimostrabili e su ipotesi prive di coerenza. È interessante poter integrare ed arricchire le nostre conoscenze con ulteriori metodologie, come in questo caso; ma è molto importante precisare che questa pratica non sostituisce né le terapie farmacologiche, né il consulto di un medico o di un operatore professionista della salute e del benessere.
Secondo i fondamenti della cromoterapia, i colori possono essere assorbiti dall’organismo in vari modi e, così facendo, il corpo e la psiche ritroverebbero il proprio naturale equilibrio. Questo perché le energie che i colori irradiano contribuiscono a modificare l’equilibrio elettromagnetico ed energetico del corpo, favorendone così il benessere sia fisico che mentale. Il principio fondamentale di questa pratica è che le malattie si formano a causa di uno squilibrio vibrazionale, il quale può essere compensato dai colori.
Si diceva quindi che possiamo assorbire i colori in vari modi: attraverso l’alimentazione (i colori contenuti nell’alimento che assumiamo entrano nel nostro organismo); attraverso la luce solare (il sole irradia la pelle racchiudendo nella luce l’intero spettro di colori); con strumenti particolari che possono diffondere le radiazioni; così come con i vestiti colorati, che toccano il nostro corpo e ci infondono armonia. In sostanza, il principio base su cui si fonda la cromoterapia – appartenente al ramo della medicina olistica – è la possibilità di guarire con i colori.
Questa particolare terapia era già utilizzata in passato dagli antichi egizi, i quali erano soliti aggiungere pigmenti colorati alle preparazioni curative, al fine di rafforzarne gli effetti. Ma non solo, anche in India, in Cina e in Grecia la cromoterapia era stata ampiamente studiata ed utilizzata, soprattutto in associazione alla teoria dei chakra della medicina ayurvedica.
Teoria ritenente che il corpo umano sia attraversato da diversi punti energetici (i chakra) e che esso sia suddivisibile in diverse zone di colore. E stimolando le aree affette da un certo disturbo con la gamma di colori dello spettro cromatico, è possibile ripristinare l’equilibrio energetico e curare diverse malattie psicosomatiche.
Ad oggi, in Italia, la cromoterapia viene applicata soprattutto come terapia di supporto per altre terapie olistiche, ma la si ritrova anche in ambiti volti al relax e al benessere (centri benessere, saune). Per diventare cromoterapeuti è comunque necessario frequentare scuole di formazione per professionisti olistici ed apprendere le diverse metodologie della disciplina.
Ricordiamo che questa pratica non sostituisce la medicina tradizionale ed ufficiale e, soprattutto nel campo della salute, è sempre importante avvalersi dell’opinione e dei consigli di persone esperte. Quindi è consigliabile parlarne con il proprio medico di fiducia, magari per combinarle insieme ad altre forme di terapia, al fine di ottenere una sensazione generale di benessere psico-fisico.
Valeria Glaray