• 19 Novembre 2024
  • FATTI

La casa dell’ossigeno: bambini e adulti vittime di speculatori

A denunciare ciò che ogni anno accade tragicamente in Indonesia è Jurnasyanto Sukarno, fotografo di Greenpeace, che vive nella nazione asiatica. La “Oxygen House”, la casa dell’ossigeno, è un edificio situato dove si trova l’ospedale, il Doris Sylvanus General Hospital a Palangkaraya, nel Kalimantan centrale. Qui si recano numerose persone, ma la storia di un bambino di poco meno di due mesi ha colpito il fotografo. Il piccolo si chiama Rafa, ed è una delle vittime del fumo provocato dalla distruzione di foreste e torbiere, che lasciano posto a piantagioni come quelle di palma da olio, con la complicità del governo indonesiano, che, secondo Sukarno, non ha ancora revocato, al momento, alcuna licenza o sanzione per le aziende legate alla produzione di olio di palma. Gli scienziati ritengono che l’esposizione al fumo provocato dagli incendi boschivi potrebbe portare a 36mila morti premature all’anno in media in Indonesia, Singapore, e Malesia nei prossimi decenni. I governi di questi paesi si accusano a vicenda da mesi, mentre centinaia di scuole sono state chiuse e milioni di mascherine per il fumo vendute. L’Indonesia ha inoltre inviato migliaia di addetti alla sicurezza per cercare di domare le fiamme, e Giacarta sequestrato alcune piantagioni.

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La stagione del fumo sta provocando anche quest’anno enormi difficoltà respiratorie agli abitanti, che cercano disperatamente aria pulita, recandosi per questo motivo alla casa dell’ossigeno. Jurnasyanto Sukarno, in ospedale si è trovato davanti a una famiglia composta da padre, madre, e due bambini, e ha voluto raccontare quell’esperienza. La donna stringe tra le braccia il piccolo, e tutta la preoccupazione che le si legge in volto è accolta da un’infermiera che la conduce, con i figli, in una stanza speciale in cui è somministrato ossigeno a bambini e neonati, separata da quella per gli adulti, dove è condotto il marito. Il piccolo Rafa si lamenta mentre Sukarno ascolta la madre che gli racconta della loro casa avvolta dal fumo alzatosi dagli incendi, e dentro cui i polmoni di Rafa non hanno retto. L’intervento nella stanza dell’ossigeno non è però sufficiente per Rafa, e le sue condizioni sembrano più gravi di quanto si fosse sperato. Il bambino, scioccato e piangente, viene allora portato al pronto soccorso. Qui il suo pianto, grazie a un tubo per l’ossigeno nel naso, si placa, e il piccolo finalmente si addormenta. La preziosa testimonianza riportata dal fotografo di Greenpeace, anche attraverso le immagini, termina con una conclusione amara: “Ho assistito in prima persona a come le famiglie e le comunità, disperate, provano ad affrontare questi incendi – afferma –, e, cosa ancor più scioccante, ho visto come le persone vengono lasciate a sé stesse mentre cercano le mascherine e le protezioni di cui hanno bisogno per sé e per i loro figli. Gli incendi che anche quest’anno stanno divorando l’Indonesia sono i peggiori dal 2015″.

Simona Cocola

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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