La Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza sulla proroga dello stato di emergenza per il Covid fino al 31 gennaio 2021 e le nuove misure contenute nel Dpcm: 253 voti a favore e 3 voti contrari, 17 gli astenuti. L’opposizione non ha votato. L’approvazione è stata possibile grazie all’abbassamento della soglia minima del numero legale dei presenti in Aula: i deputati considerati in missione sono 120, di cui anche quelli in isolamento fiduciario dopo i due casi di positività al Covid accertati a Montecitorio.
L’aula ha invece respinto la prima parte della risoluzione dell’opposizione, per la quale era stata chiesta votazione separata, con 202 sì e 256 no.
A questo punto il governo, secondo quanto si apprende, sarebbe orientato a far slittare di una settimana il Dpcm contenente le nuove norme di contrasto al Covid. Inoltre è molto probabile che il Consiglio dei ministri proroghi di una settimana l’attuale Dpcm per evitare un vuoto normativo.
Tra le misure confermate nel decreto con cui il governo proroga lo stato d’emergenza fino a gennaio c’è quella inerente l’obbligo di portare sempre con sé la mascherina e indossarla obbligatoriamente all’aperto solo quando ci si trovi nelle vicinanze di persone non conviventi.
Mentre vengono fatti salvi “i protocolli anti contagio previsti per specifiche attività economiche e produttive, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande”. Il divieto non riguarda i bambini sotto i sei anni, chi fa sport e le persone con patologie e disabilità non compatibili con l’uso della mascherina.
Per quanto riguarda le norme anti contagio resteranno in vigore quelle adottate da inizio pandemia: distanziamento fisico di almeno un metro, divieto di assembramento, rispetto delle misure igieniche a partire dal lavaggio delle mani, obbligo di stare a casa con più di 37,5 di febbre.
Chi non rispetterà le misure anti Covid rischia multe da 400 euro a 1.000 euro. In una prima fase del lockdown il tetto massimo era di 3000 euro ma poi a maggio il Parlamento ha ridotto le sanzioni massime. Chi ha contratto il Covid ma non rispetta la quarantena può incorrere in una sanzione penale con l’arresto da 3 a 18 mesi, oltre che in un’ammenda da 500 a 5.000 euro.
Per chi arriva in Italia da Gran Bretagna, Olanda e Belgio sarà obbligatorio sottoporsi al tampone. È molto probabile che nel corso del Cdm vengano aggiunti alla lista altre nazioni a rischio: Croazia, Grecia, Malta, Spagna, oltre che da Parigi e altre sette regioni della Francia.
Le regioni, in base al nuovo decreto legge Covid, possono adottare solo misure anti contagio più restrittive di quelle disposte dai Dpcm del governo. Possono adottarne di “ampliative”, quindi più permissive, solo nei casi in cui i Dpcm espressamente lo prevedano e previo parere conforme del comitato tecnico-scientifico. In ogni caso le Regioni devono “informare contestualmente il ministero della Salute”.
Con la proroga dello stato di emergenza resta anche l’incentivo allo smart working per tutti i lavori che possano applicarlo. Resta l’obbligo di rispettare i protocolli di sicurezza definiti per la riapertura dei luoghi di lavoro, di ristoranti e locali. Per cinema, teatri e concerti, oltre che per le manifestazioni sportive in stadi e palazzetti dello sport, resta il limite di 200 persone per gli spettacoli al chiuso e 1000 persone per quelli all’aperto.
Infine l’app Immuni, la piattaforma unica nazionale per l’allerta dei soggetti venuti in contatto con persone positive al Coronavirus, dovrebbe restare operativa fino al 31 dicembre 2021 (la chiusura era fissata al 31 dicembre 2020). Dopo quel termine tutti i dati personali dovranno essere “cancellati o resi definitivamente anonimi”. Immuni potrà anche dialogare con altre piattaforme europee, dunque il tracciamento continuerà anche all’estero per chi viaggia in Europa.
Carlo Saccomando