ROMA. Una tirata d’orecchie arriva agli Istituti bancari che non hanno osservato le disposizioni già emanate tempo fa. La Banca d’Italia ha inviato “una comunicazione a un gruppo di banche che presentano un numero di erogazioni” di prestiti garantiti “in rapporto alle richieste ricevute inferiore al valore mediano del sistema” dove chiede “di attivarsi rapidamente per rimuovere eventuali cause di ritardo imputabili a loro carenze”.
Lo afferma il responsabile della vigilanza di Banca d’Italia Paolo Angelini in audizione alla Commissione d’inchiesta. “Nella lettera chiediamo informazioni sulle cause dei ritardi, pur sottolineando la loro piena autonomia nella decisione di concedere o meno i finanziamenti”. Dalle prime evidenze, spiega Angelini, i ritardi “non sono legati al capitale o alla liquidità” delle banche ma a una serie di fattori temporanei quali l’organizzazione, l’elevato numero di domande, le norme e le difficoltà della pandemia. I dati raccolti dalla Banca d’Italia evidenziano “un rapido miglioramento” dei tempi di effettiva erogazione dei crediti garantiti da parte delle banche rispetto alle domande dei clienti “ma confermano l’eterogeneità” fra i diversi istituti e “segnalano che essa non si sta per il momento attenuando”.