TORINO. È una squadra infarcita di riserve quella che scende allo Juventus Stadium per affrontare l’Udinese, nella ventisettesima giornata di Serie A.
Massimiliano Allegri sceglie di tenere a riposo quasi tutti i titolari ad eccezione di Szczesny, Matuidi, Bernardeschi e di Alex Sandro nell’insolito ruolo di attaccante esterno. Considerare la formazione scesa in campo una cosiddetta “seconda squadra” sarebbe un’eufemismo, perché se la giocherebbe con qualsiasi altra avversaria del campionato; forse non sarebbe così competitiva a livello europeo, ma ragionare sulle ipotesi è un’arte poco proficua. La scelta del tecnico livornese è dettata dall’esigenza di preservare atleticamente e mentalmente i titolatissimi in vista del ritorno degli ottavi di Champions League contro l’Atletico di Madrid, che si disputerà a Torino martedì 12 marzo. Dovranno ribaltare il 2-0 dell’andata, un’impresa difficile ma non impossibile per Ronaldo & Co.
L’Udinese è reduce da due importanti vittorie in chiave salvezza contro Chievo e Bologna, intramezzate dalla partita saltata contro la Lazio a causa dell’incontro di rugby allo stadio Olimpico tra Italia e Irlanda. I friulani attualmente sono a sette punti dalla zona retrocessione, un buon bottino che però non sono ancora in grado di garantire la salvezza. Prima del match i punti che dividono le due squadre sono 47, un’enormità incolmabile anche se l’Udinese vincesse tutte le 13 partite rimanenti e la Juve le perdesse tutte.
La sfida tra le due compagini bianconere si mette sin da subito su binari favorevoli ai padroni di casa, che gestiscono palla in modo ordinato e dettano i ritmi, mentre la squadra in trasferta attende nella propria metacampo lo sviluppo delle azioni della capolista, sperando di sfruttare al meglio dei possibili errori. Peccato che queste disattenzioni non si palesino mai. Dopo 11 minuti è subito vantaggio per gli uomini di Allegri, Alex Sandro mette un cross rasoterra a centro area dove è appostato il giovane Moise Kean, il giovane scatta sul filo del fuorigioco, è tenuto in da un disattento Nuytinck e sigla il suo primo gol in questo campionato. L’attaccante italiano, di origini ivoriane, è il sedicesimo marcatore della stagione in maglia bianconera, che insieme alla Roma ha maggior numero di giocatori che hanno realizzato almeno un gol in questa stagione. La 25′ Barzagli si fa male e subentra al suo posto Bonucci. Cinque minuti prima della fine del primo tempo MK18 indossa i panni di CR7, si invola a grande velocità dalla sinistra nell’area avversaria, elude il diretto marcatore con un doppio passo funambolico e con la punta esterna del piede sinistro sigla il 2-0. Il tiro viene leggermente deviato da Wilmot, ma il gesto è da fuoriclasse. Non a caso dalla panchina Pjanic, Chiellini, Dybala, Mandzukic e sopratutto Ronaldo gli tributano un lungo e caloroso applauso. Quando si dice che per i giovani avere la possibilità di allenarsi con grandi campioni aiuti nel processo di crescita, per Kean sembra proprio che sia così.
Nella seconda frazione di gioco il canovaccio non cambia, Opoku al 67esimo commette un’ingenuità atterrando in scivolata un Moise Kean in grande spolvero. L’arbitro Chiffi consulta la VAR e dopo aver visionato le immagini assegna il calcio di rigore. Si incarica di battere Emre Can, che non sbaglia il tiro dagli undici metri e sigla il tris. La Juve non si ferma e dopo appena quattro minuti Bentancur pennella dalla destra un cross perfetto al centro dell’area, dove si fa trovare pronto Matuidi che firma il poker di testa, con il pallone che prima di infilarsi nel sette rimbalza a terra. A match ampiamente segnato c’è anche spazio per il gol della bandiera per la squadra allenata da Davide Nicola, Lasagna dopo un ottimo controllo sulla sinistra incrocia un potente rasoterra che non lascia scampo a Szczesny.
Il risultato finale è di 4-1. Una prestazione che fa ben sperare in vista della sfida decisiva di martedì contro i colchoneros guidati dal “Cholo” Simeone. Un match che rappresenta un avvertimento per i prossimi avversari, in quanto qualsiasi avversaria pensi di andare in casa della Vecchia Signora e affrontare una squadra demoralizzata e fuori forma, rischia di essere surclassata come la povera Udinese di stasera.