L’europeista 43enne Kaja Kallas sarà la prima donna premier dell’Estonia. Il parlamento ha dato via libera oggi al suo governo di coalizione, che presterà giuramento domani. Kallas va dunque a unirsi alla ormai sempre più lunga lista di donne leader nei Paesi del Nord Europa: sono donne i capi di governo della vicina Lituania, della Norvegia, della Finlandia, dell’Islanda, della Danimarca, della Germania.
Ex europarlamentare e leader del Partito riformista, Kaja Kallas è figlia d’arte: suo padre è l’ex primo ministro Siim Kallas, che è stato anche commissario europeo con Barroso. La premier governerà in coalizione con il Partito di Centro del primo ministro uscente Juri Ratas. Il suo governo potrà fare affidamento su un pacchetto di 59 parlamentari su 101 membri del parlamento estone e ha ottenuto il sostegno di 70 deputati nel voto di fiducia dopo aver incassato il sostegno dei socialdemocratici.
Parlando davanti al parlamento mentre il piccolo stato baltico dell’eurozona lotta contro la pandemia di Covid-19, Kallas ha promesso di “mantenere l’Estonia il più aperta possibile, in modo che le persone possano andare a lavorare, i bambini a scuola e l’attività economica possa continuare“. Il suo governo, ha affermato, “sarà come un funambolo su un abisso, sempre attento all’equilibrio” tra il controllo della pandemia e l’attività economica.
Mentre in Italia sembra ancora molto lontano il momento in cui una donna possa finalmente essere eletta presidente del Consiglio, anche se sono numerosi quelli che si augurano possa accadere a breve. Però bisogna ammettere che qualche passo in avanti negli ultimi tempi è stato fatto.
Come non ricordare l’elezione per la prima volta nella storia della Repubblica italiana di una donna alla presidenza del Senato: dal 25 marzo 2018 Maria Elisabetta Alberti Casellati ricopre la seconda carica più importante dello Stato. Mentre l’11 dicembre 2019 Marta Cartabia è stata la prima donna a ricoprire l’incarico di presidente della Corte costituzionale. Incarico cessato il 13 settembre 2020.