TORINO. La Juventus è Campione d’Italia per la 35esima volta nella sua storia, l’ottava consecutiva (37 scudetti vinti se si considerassero anche i due revocati nelle stagioni 2004/05 e 2005/06). Un dominio, quello degli ultimi anni, senza precedenti in Serie A. Il precedente record, ormai in frantumi, era di 5 tricolori consecutivi (Juventus ’31-’35, Torino ’43-’49, Inter 2006-2010).
In otto anni, di cose, ne sono cambiate molte: basti ripensare alla Juventus del 2011-2012, quella di Conte, che riuscì nell’impresa del tricolore in maniera incredibile, con una squadra nettamente più debole di altre (ad esempio del Milan di Ibrahimovic, Maldini, Nesta, Gattuso ecc.). Una squadra ricostruita da zero nell’ estate del 2011, con l’arrivo di Marotta in sede amministrativa, che cercò giocatori di grande esperienza al minor prezzo possibile. Ed allora ecco i vari Pirlo, svincolato dal Milan, e Barzagli, arrivato per 500 mila euro dal Wolfsburg, oltre a qualche grande intuizione di mercato (vedesi Bonucci e Vidal) ed all’affermazione delle grandi promesse come Marchisio e Chiellini. Uno scudetto che fu molto difficile da raggiungere perchè, sebbene la Juventus subisse pochissimi goal e nonostante concluse il campionato imbattuta, la coppia d’attacco Vucinic–Matri faticava a segnare.
Otto stagioni dopo la Juve ha giocato due finali di Champions League con Allegri, consacrandosi come una delle grandi d’Europa. Col passare degli anni i bianconeri hanno cercato di risolvere il problema del goal con grande stile strappando, nell’estate del 2015, al Napoli il capocannoniere della Serie A Higuain (per 94 milioni di euro, record per la Serie A), prima del colpo del secolo nell’estate 2018: Cristiano Ronaldo (117 milioni e nuovo record).
Ora, la Juventus di Cristiano Ronaldo, quattro giorni dopo la debacle di Champions League con l’Ajax, conquista l’ottavo scudetto consecutivo con cinque giornate di anticipo. Grandi complimenti vanno fatti alla società, che ora deve perseverare nell’obbiettivo di conquistare la coppa dalle grandi orecchie, per la quale però serve un cambio di mentalità.
Primo anno da capitano della Juventus
per Giorgio Chiellini, fenomeno assoluto. Uno, se non il, dei più
forti difensori centrali al mondo. La grinta, la passione e
l’amoreper la propria maglia lo spingono a dare sempre il massimo.
Chiellini è come un buon vino rosso: più invecchia più migliora.
Le eliminazioni della Juventus da Coppa Italia e Champions arrivano,
guarda caso, quando Chiellini non è in campo
Non gli si può recriminare nulla. Dopo
un avvio un po’ difficoltoso il fenomeno di Madeira comincia a fare
quello che gli riesce meglio: goal. Arriva nel momento chiave della
stagione con una forma fisca impressionante regalando, con una
tripletta all’Atletico, il pass ai bianconeri per i quarti di finale
di Champions League, dove segna di nuovo sia all’andata che al
ritorno, sulle uniche due occasiuoni capitategli. Ha la voglia di un
ragazzino, cosa che purtroppo manca a molti altri.
É
l’anno della consacrazione per Federico che matura enormemente sia
dal punto di vista fisico che dal punto di vista mentale, trovando
sempre più spazio, fino alla conquista del posto da titolare.
C’era
molto scetticismo sul ritorno in bianconero di Bonucci, rivelatosi
però fondamentale. Inizialmente fischiato per il “tradimento”,
con il passaggio al Milan e con tanto di esultanza al goal contro la
Juve. Poi però la pace, e Leo torna ad essere leader.
GIOCATORE | VOTO |
SCZCESNY | 7 |
PERIN | 6 |
SPINAZZOLA | 7,5 |
DE SCIGLIO | 7 |
ALEX SANDRO | 6,5 |
BONUCCI | 8 |
CACERES | 6,5 |
RUGANI | 7,5 |
CHIELLINI | 9,5 |
BARZAGLI | 6 |
CANCELO | 8 |
PJANIC | 7 |
MATUIDI | 7,5 |
BENTANCUR | 7,5 |
KHEDIRA | 7 |
EMRE CAN | 8 |
BERNARDESCHI | 8,5 |
CUADRADO | 5,5 |
DOUGLAS COSTA | 5,5 |
DYBALA | 6 |
MANDZUKIC | 7,5 |
KEAN | 7,5 |
RONALDO | 9 |
Davide Clivio