LONDRA. La Procura di Stoccolma ha archiviato l’indagine sulle accuse di presunto stupro nei confronti di Julian Assange. In una conferenza stampa il procuratore capo ha annunciato di aver chiuso l’indagine nei confronti del giornalista ed attivista australiano, sottolineando che la decisione è arrivata perché “tutti gli atti d’indagine sono stati portai a termine senza fornire le prove necessarie per una condanna”
Assange era stato accusato di un presunto caso di violenza sessuale risalente al 2010 dopo che una donna aveva denunciato di essere stata aggredita sessualmente da lui. Da parte sua, il fondatore di WikiLeaks ha sempre negato le accuse
Attualmente il 48enne australiano si trova detenuto nel carcere di Belmarsh a Londra, dopo che lo scorso 11 aprile era terminato il lungo asilo politico, sempre nella capitale britannica, presso l’ambasciata dell’Ecuador. Dopo essere stato consegnato alle autorità britanniche, è stato condannato a 50 settimane di carcere da un tribunale del Regno Unito per avere infranto i termini della libertà vigilata ed è finito in cella.
Quello che preme maggiormente al giornalista australiano è evitare l’estradizione negli Stati Uniti, dove invece è accusato di avere pubblicato documenti segreti nell’ambito della sua attività con Wikileaks. Negli States Assange rischia una condanna pesantissima, addirittura l’ergastolo. Gli americani lo accusano di cospirazione e di una lunga sfilza di imputazioni relative allo spionaggio informatico, per aver diffuso attraverso il suo sito centinaia di migliaia di documenti confidenziali, fra cui rapporti militari provenienti da Iraq e Afghanistan.