• 23 Novembre 2024
  • ECONOMIA

Istat, nel terzo trimestre del 2021 il Pil sale a +2,6%

Nel terzo trimestre del 2021 il Pil italiano è aumentato del 2,6% rispetto al trimestre precedente e del 3,9% nei confronti del terzo trimestre del 2020. Lo afferma l’Istat , che ricorda come la crescita congiunturale del Prodotto interno lordo diffusa il 29 ottobre 2021 fosse stata anch’essa del 2,6% mentre quella tendenziale era stata del 3,8%.

Un risultato positivo possibile, per il secondo trimestre consecutivo, grazie a un forte recupero del settore di industria e servizi, cresciuti rispettivamente dello 0,7% e del 3,4%, mentre il comparto dell’agricoltura e della pesca registrano una riduzione del 2,1%. Dal lato della domanda, a sostenere la crescita del Pil sono stati soprattutto i consumi privati, ma contributi significativi sono venuti anche dagli investimenti e dalla componente estera.

Salgono i consumi, import ed export in crescita

Nello specifico il terzo trimestre del 2021 ha avuto tre giornate lavorative in più del precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al terzo trimestre del 2020. Le ore lavorate sono cresciute dell’1,4% in termini congiunturali, le posizioni lavorative dello 0,2%, mentre i redditi pro capite sono aumentati dello 0,5%.

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in aumento, con un incremento del 2,2% dei consumi finali nazionali e dell’1,6% degli investimenti fissi lordi. Inoltre le importazioni e le esportazioni sono cresciute, rispettivamente, del 2,1% e del 3,4%.

Pil

Bene commercio, ristorazione e trasporti, in calo le attività artistiche e di intrattenimento

L’Istat evidenza andamenti congiunturali positivi del valore aggiunto dell’industria in senso stretto dello 0,8%, delle costruzioni dello 0,6%, di quello del commercio, riparazione di veicoli, trasporto, magazzinaggio, alloggio e ristorazione dell’8,6%, dei servizi di informazione e comunicazioni dello 0,5%, delle attività finanziarie e assicurative dello 0,2%, delle attività immobiliari dell’1,4%, delle attività professionali del 2,9% e dell’amministrazione pubblica, difesa, istruzione e sanità dell’1,2%. Oltre ad agricoltura e pesca, in calo anche il valore aggiunto delle attività artistiche, di intrattenimento e degli altri servizi (-0,4%).

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per +2 punti percentuali alla crescita del Pil: +1,7 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,3 gli investimenti fissi lordi e un contributo nullo della spesa delle Amministrazioni Pubbliche. Anche la variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del Pil in misura di +0,1 punti percentuali, mentre la domanda estera netta ha contributo per +0,5 punti percentuali.

Il Pil in Europa e negli Usa

Nel resto del mondo il Pil è cresciuto in termini congiunturali dello 0,5% negli Stati Uniti, del 3% in Francia e dell’1,8% in Germania. In termini tendenziali, si è registrata una crescita del 4,9% negli Stati Uniti, del 2,5% in Germania e del 3,3% in Francia. Nel complesso, il Pil dei paesi dell’area euro è aumentato del 2,2% rispetto al trimestre precedente e del 3,7% nel confronto con il terzo trimestre del 2020.

Tags

Norbert Ciuccariello

Classe 1976, fondatore del quotidiano web nazionale il Valore Italiano e del quotidiano locale Torino Top News. Oltre a ricoprire l'incarico di editore e giornalista pubblicista è un imprenditore impegnato nel settore della moda e della contabilità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati