Nel complesso del 2021 le vendite al dettaglio sono in decisa ripresa rispetto all’anno precedente, influenzato pesantemente dall’emergenza sanitaria, con una crescita annua del 7,9% in valore e del 7,2% in volume. È quanto afferma l’Istat nel report relativo al commercio al dettaglio riferito allo scorso dicembre.
Per l’istituto l’incremento complessivo è attribuibile soprattutto al rimbalzo del comparto non alimentare, le cui vendite tornano ai livelli del 2019, ma
anche le vendite dei beni alimentari sono in crescita. Più in generale tutte le forme di vendita registrano variazioni annue positive. In particolare, per la grande distribuzione, aumentano le vendite degli esercizi specializzati e quelle degli esercizi non specializzati a prevalenza non alimentare.
Nell’ultimo trimestre del 2021, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio aumentano dell’1,1% in valore e dello 0,8% in volume. Crescono le vendite dei beni non alimentari (+1,4% in valore e in volume), mentre quelle dei beni alimentari aumentano in valore e registrano un lieve calo in volume (rispettivamente +0,6% e -0,1%).
Molto più marcato l’incremento su base tendenziale, a dicembre 2021, delle vendite al dettaglio aumentate del 9,4% in valore e del 7,7% in volume. Sono, soprattutto, le vendite dei beni non alimentari a crescere (+14,3% in valore e +13,4% in volume) mentre quelle dei beni alimentari registrano aumenti meno marcati (+3,1% in valore e +0,2% in volume).
Tra i beni non alimentari, si registra una crescita tendenziale per quasi tutti i gruppi di prodotti, ad eccezione di elettrodomestici, radio, tv e registratori (-0,1%). Gli aumenti maggiori riguardano mobili, articoli tessili, arredamento (+26,1%), abbigliamento e pellicceria (+24,7%) e prodotti farmaceutici (+22,0%).
Rispetto a dicembre 2020, il valore delle vendite al dettaglio cresce per la grande distribuzione (+5,9%), le imprese operanti su piccole superfici (+14,8%) e le vendite al di fuori dei negozi (+12,4%) mentre il commercio elettronico è in calo (-4,1%).