La Russia si impegna a ritirarsi dai dintorni della capitale ucraina, Kiev apre allo status di neutralità con un trattato internazionale
Si sono conclusi dopo oltre 3 ore i negoziati di Istanbul tra Ucraina e Russia. Una seconda sessione dovrebbe svolgersi domani, ma qualche passo avanti verso la pace sembra sia stato finalmente fatto. L’Ucraina apre allo status di neutralità, con garanzie internazionali. La Russia, come gesto per favorire il dialogo, promette di ridurre drasticamente le attività militari su Kiev e Chernihiv.
L’Ucraina apre alla possibilità di diventare un paese neutrale in cambio della pace. Il paese non entrerebbe nella Nato né potrebbe ospitare basi militari straniere. Resterebbe invece la possibilità di un ingresso nell’Unione europea. Kiev vuole “un trattato con le garanzie di sicurezza per il paese, e il coinvolgimento diretto degli stati garanti nella protezione dell’Ucraina da ogni aggressione“. Il modello sarebbe l’articolo 5 della Nato, quello cioè che obbliga gli stati membri alla difesa collettiva. Il negoziatore Podolyak cita Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, ma sarebbe compresa anche l’Italia, dopo che ieri il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dato la disponibilità di Roma a fare da garante direttamente al presidente Zelensky. Il tutto, da confermare con un referendum e un voto dei parlamenti dei paesi coinvolti. I colloqui hanno dato “risultati sufficienti” per preparare un incontro tra i presidenti dei due Paesi, Putin e Zelensky. Infine, lo status di Crimea e Donbass, che, è la proposta ucraina, andrebbe discusso a parte.
Il capo negoziatore russo Medinsky parla di “colloqui costruttivi” e, per la prima volta, evoca un “trattato di pace“. Frenata invece su un eventuale incontro tra Putin e Zelensky, possibile solo dopo un accordo di pace firmato dai due ministri degli esteri. Nel frattempo, aggiunge Medinsky, “Faremo due passi concreti per la escalation della crisi“, cioè che “la Russia interromperà l’attività militare vicino a Kiev e Chernihiv“. E una prima conferma è già arrivata da due funzionari americani, citati dalla Cnn, secondo i quali le truppe russe avrebbero iniziato a ritirarsi dei dintorni della capitale.