Sono almeno 44 i morti e circa 150 le persone ferite, di cui numerosi in gravi condizioni, a causa di un incidente avvenuto durante le celebrazioni delle festività ebraica Lag B’Omer, sul Monte Meron, nel Nord di Israele. Tra le vittime ci sarebbero anche alcuni bambini. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato di “un disastro terribile”.
Non sono ancora note le cause che hanno provocato la tragedia ma secondo le prime ricostruzioni non confermate, fornite da alcune fonti di polizia, il sovraffollamento sarebbe avvenuto a seguito del cedimento di una tribuna dalla quale sono scivolate alcune persone, innescando così il terrore e una conseguente fuga di massa in cui decine di fedeli sono rimasti schiacciati.
Successivamente una versione fornita da Magen David Adom – l’equivalente della Croce Rossa Italiana- , che al momento sembra la più attendibile, ha parlato esclusivamente di calca durante il pellegrinaggio. I media locali fanno sapere che sono ancora in corso le operazioni per identificare le vittime e si sta provvedendo all’evacuazione dei fedeli rimasti sul luogo della tragedia.
Il Lag B’Omer è una ricorrenza che celebra l’anniversario della morte del rabbino Shimon Bar Yochai, saggio ebreo vissuto nel secondo secolo d.C . La festività che ricorda la ribellione ebraica del 132 d.C contro le legioni romane è caratterizzata dall’accensione di falò che inevitabilmente portano a bruciature e svenimenti tra i presenti. Da anni è l’evento il più affollato in Israele: ieri erano oltre 100 mila gli ebrei osservanti che si sono recati sul monte Meron, ma nel recente passato si è arrivati fino a mezzo milione di persone. L’anno scorso l’evento era stato annullato a causa della pandemia.
In Israele c’è chi parla addirittura di disastro annunciato: i servizi di soccorso presenti sul posto avevano lanciato l’allarme almeno due ore prima che la tragedia si verificasse. A rilanciare la notizia è il sito web ortodosso Haredim10 che già la scorsa sera aveva pubblicato alcune testimonianze di fedeli allarmati dal pericolo imminente e delle migliaia di persone che affluivano in un posto già ampiamente gremito.