Si complica la situazione dei nonni materni del piccolo Eitan. Anche le autorità israeliane considerano rapimento il trasferimento repentino del piccolo
Le autorità israeliane hanno giudicato che portare Eitan nel Paese contro la volontà del suo tutore legale, la zia paterna, costituisce rapimento. Il nonno materno Smhuel Peleg è quindi agli arresti domiciliari e la nonna materna indagata. L’ex moglie di Peleg avrebbe aiutato l’uomo ad organizzare il presunto rapimento.
Se la famiglia in entrambi i paesi non raggiunge un accordo, Israele potrebbe essere costretto a riportare il nipote in Italia. I pubblici ministeri di Pavia, avevano già posto sotto inchiesta il nonno materno del bambino per presunto rapimento .
Eitan è stato portato via dal nonno Shmuel Peleg sabato mattina. Da Torino ha raggiunto Lugano in Svizzera e con il secondo volo è atterrato a Tel Aviv. Secondo i parenti materni il bambino si trovava in brutte condizioni e ha dovuto ricevere “cure mediche e psicologiche” in un ospedale alla periferia di Tel Aviv.
“Sappiamo che esiste una procedura per sequestro di persona aggravato e mancato rispetto degli ordini dell’autorità, ma non ci sono stati forniti i nomi degli indagati“, ha dichiarato Armando Simbari, avvocato dei parenti materni di Eitan.
Gali Peleg, la zia materna di Eitan a Tel Aviv, il mese scorso ha iniziato un processo di adozione. Domenica scorsa, in un’intervista con la radio Radio 103FM ha negato che Eitan fosse stato rapito. “Non useremo quella parola Quello che è successo è che abbiamo portato a casa Eitan.” ha detto
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha detto lunedì che il governo sta esaminando il caso prima di intervenire.
Anche i bisnonni di Eitan sono morti nell’incidente, che si ritiene sia avvenuto quando un cavo di piombo si è spezzato, facendo precipitare la cabina all’indietro prima di cadere a circa 20 metri in una zona boschiva sottostante. La baita si trovava a pochi metri dal Monte Mottarone, destinazione a quasi 1.500 metri sul livello del mare, quando è avvenuto lo schianto.
Quindici persone erano salite sulla funivia di Stresa, il paese sottostante, vicino al Lago Maggiore, per la corsa di 20 minuti. Otto delle 14 persone morte, compreso un bambino di cinque anni, erano di nazionalità italiana. L’altra vittima era un cittadino iraniano che viveva a Roma.
Assolutamente con il nonno del bambino..
Sarà la sua salvezza vivere in Israele…
Mi dispiace per la zia….deprecabili argomenti.. approssimativa…