In questi giorni si é detto davvero tutto ed il contrario di tutto su IO APRO, la protesta pacifica che ha visto coinvolti moltissimi esercenti. Noi dal canto nostro abbiamo seguito da vicino la vicenda, facendo interviste mirate sia a quanti hanno organizzato l’iniziativa, Momi Tito El Hawi, quanto a chi l’ha appoggiata, come Stefano Agnesini Presidente Nazionale della Confederazione Imprese Unite per l’Italia, quanto a coloro che si sono detti contrari e ci hanno voluto spiegare le loro ragioni. A seguito di quella che é stata definita ‘disobbedienza gentile’ e che ha portato ristoranti, bar e gestori di palestre a riaprire il 15 gennaio, sono seguiti molti titoli di giornale che hanno sostenuto la protesta fosse in realtà stata un flop! Poche adesioni, molte sanzioni, e locali pressoché vuoti e poi subito chiusi post controllo delle forze dell’ordine. E’ andata davvero così?
Abbiamo voluto nuovamente vederci chiaro ed abbiamo chiesto ad alcuni ristoratori, la categoria che per la maggiore hanno optato per l‘iniziativa IO APRO, quale é stato l’appoggio dei clienti e quale effettivamente l’esito di questi primi giorni di protesta. Quanto emerge é differente, gli organizzatori si dicono soddisfatti sia dell’afflusso di persone, locali aperti quasi tutti full, sia della determinazione e della curiosità che é scaturita in tanti. L’iniziativa ci dice uno degli organizzatori Momi, su Firenze, non é stata affatto un flop, e ci consegna un video che ha pubblicato su Facebook davvero molto evocativo.
Momi ci dice: “Sono stati due giorni di fuoco e siamo solo all’inizio. Noi andiamo avanti e non molliamo. Moltissimi si sono aggiunti in corsa e continuano giorno dopo giorno a seguirci, se si considera che questa iniziativa é partita da 3 persone e ora siamo migliaia, sono davvero soddisfazioni. Vuol dire che l’Italia non ha intenzione di mollare, noi vogliamo semplicemente fare quello che sappiamo fare meglio: “Lavorare“.
I clienti sono con noi, si emozionano e partecipano e sono contenti che siamo tornati, i locali sono sempre stati full, chi parla di flop mente, l’Italia ha voglia di ripartire, in sicurezza, ma ha voglia di tornare a vivere.”
Nel video, che vi presentiamo, é possibile vedere uno spaccato di quei gestori che hanno partecipato, gli esercenti si dicono molti contenti soprattutto del supporto che hanno ricevuto dai loro clienti, che hanno deciso di prendere attivamente parte all’iniziativa consumando e sedendosi al tavolo anche per la cena. Di flop non se ne parla proprio, in quanto il primo giorno, si evince dal video e ce lo conferma Momi, gli esercenti che hanno aperto sono stati circa 6/7 mila, forse la paura delle sanzioni e le avvisaglie delle stesse associazioni di categoria, Confesercenti e Confcommercio che hanno invitato caldamente a non riaprire, e di questo si era detto basito lo stesso Agnesini nel corso della nostra intervista, hanno portato diversi ristoratori a dubitare, ma già il giorno dopo il numero é raddoppiato, oltre 12 mila esercenti hanno aperto il proprio locale. Le adesioni ci dice Agnesini stesso, stanno aumentando, l’Italia ha bisogno di ripartire. I ristoratori sono al collasso e non possono più aspettare i vari DPCM.
Nel video che vi abbiamo mostrato in apertura, vi sono una carrellata di testimonianze, una ci ha colpito particolarmente ove un ristoratore seduto ad un tavolo intervistato da un collega, dice con evidente voce rotta dall’emozione dopo aver ricevuto la visita delle forze dell’ordine che lo hanno invitato a chiudere? ‘ Mi dici cosa devo fare? devo fallire? Devo pagare le bollette, e devo pagare questi ragazzi. Io resto aperto”
Umberto Carriera, uno degli organizzatori di IOAPRO: ‘Noi siamo oggi é il 16 gennaio , secondo giorno apertura , ci é piovuta la critica addosso, soprattutto quella filogovernativa, ma non molliamo, la nostra battaglia é appena iniziata, siamo 12 mila aderenti e continueremo a tenere aperto.
Momi, ormai noto ai nostri lettori, l’organizzatore su Firenze: “ Siamo a 12 mila persone, questo é il senso di tutto, vogliamo solo lavorare, la gente lo ha capito, Locali attirano sempre più gente, noi continueremo la nostra lotta finché tutta Italia non seguirà quello che continuiamo a ribadire perché sappiamo di essere nel giusto, noi chiediamo solo di poter lavorare, niente di più niente di meno“
Juri, marketing dell’iniziativa Io APRO, si dice soddisfatto perché nessuno degli esercenti che ha partecipato ha mollato, anzi le aperture si stanno moltiplicando.
Antonio, il terzo organizzatore, si dice fiero e contento: “E’ emozionante, ci stiamo moltiplicando, i clienti ci sostengono, si commuovano, noi non molliamo“
Anche da Bologna, le testimonianze sono positive: “L’iniziativa é stata un successo, moltissime adesioni, domani triplicheremo. Ne sono convinto”.
Il video termina con i tre organizzatori, che ricordano di essere partiti con questo sogno in tre e di essere molto contenti del risultato fin qui raggiunto. L’obiettivo dichiarato non é solo quello di non chiudere più, ma di convincere tutti gli altri che si é nel giusto, perché questa ‘disobbedienza gentile’ ha un unico scopo permettere alle categorie coinvolte di non soccombere, nell’attesa che un DPCM renda ‘legale’ la riapertura. L’Italia, continuano a ripetere all’unisono i ristoratori, ha bisogno di tornare a lavorare, nel pieno rispetto delle regole Anticovid, ma deve ripartire per non chiudere definitivamente.
Voi da che parte state? Siete convinti questa iniziativa sia giusta perché non é più possibile attendere o temete che i buoni propositi possano portare i contagi ad aumentare nuovamente e dunque mettere in difficoltà chi fino ad oggi per rispettare le regole ha tenuto comunque chiuso il proprio locale?