È vissuto molto per la sua epoca Leonardo da Vinci, morto a 67 anni il 2 maggio 1519, ben 500 anni fa, e ancora celebrato oggi come un genio che ha dato vita a numerosi capolavori. Nato in provincia di Firenze nel 1452, precisamente nel borgo di Vinci, fu un figlio illegittimo, comunque accolto, allevato e curato con amore nella casa paterna. Una volta cresciuto, Leonardo di ser Piero da Vinci, inventore, artista, e scienziato italiano, uomo d’ingegno e talento universale del Rinascimento, si trasferisce con la famiglia a Firenze. Il padre si accorge delle doti artistiche e dell’intelligenza del figlio, e lo manda nella bottega di Andrea Verrocchio, un grande pittore e scultore orafo. In seguito Leonardo entra nell’accademia del Giardino di San Marco sotto il patrocinio di Lorenzo il Magnifico, dove ha il primo approccio con la scultura, ricevendo nello stesso periodo l’incarico di dipingere l’Adorazione dei Magi per la chiesa di San Giovanni Scopeto appena fuori Firenze. Eppure ciò non gli basta.
Decide quindi di presentare al Duca di Milano Lodovico Sforza, il quale lo accoglie, una lettera in cui elenca le sue attitudini di ingegnere civile e costruttore di macchine belliche. Ispirato, Leonardo dà vita ai primi capolavori, tra cui la Vergine delle Rocce, oltre a preparare le decorazioni del Castello Sforzesco di Milano per le nozze di Gian Galeazzo Sforza con Isabella d’Aragona, e nel 1495 inizia l’affresco del Cenacolo nella chiesa Santa Maria delle Grazie. Da qui, approda poi a Mantova e Venezia, ma nel 1503, anno in cui dipinge la Gioconda, torna a Firenze per affrescare, insieme con Michelangelo, il Salone del Consiglio grande nel Palazzo della Signoria. Poi, alla corte del re di Francia Francesco I, che lo invita ad Amboise, si occupa di progetti per i festeggiamenti, proseguendo anche con quelli idrologici per alcuni fiumi francesi.
Prima di morire, fa testamento, e lascia tutti i suoi beni a Francesco Melzi, un ragazzo conosciuto a 15 anni. Sepolto ad Amboise, sembra che dei suoi resti sia rimasto ben poco, a causa delle profanazioni delle tombe durante le guerre di religione, anche se, straordinariamente, Alessandro Vezzosi, direttore del Museo ideale Leonardo da Vinci, e la storica Agnese Sabato, della Leonardo da Vinci Heritage hanno dichiarato: «Abbiamo recuperato oltreoceano una ciocca di capelli che è stata storicamente denominata “Les Cheveux de Leonardo da Vinci”, insieme a un altro cimelio; questa straordinaria reliquia permetterà di procedere nella ricerca del suo Dna».
Il reperto storico, rimasto nel segreto di una collezione americana, sarà esposto in anteprima mondiale oggi, insieme con documenti riguardanti la provenienza francese, alla mostra a Vinci “Leonardo vive”.
Infine, sempre oggi, oltre alle celebrazioni che ci saranno in tutta Italia, saranno emessi dal Mise quattro francobolli commemorativi di Leonardo, con una tiratura di 300mila esemplari di fogli, pari a 1,2 milioni di francobolli. Racchiusi all’interno di un foglio, riproducono: Studi di proporzioni del volto e dell’occhio, l’Adorazione dei Magi, il Ritratto di musico, e la Testa di fanciulla detta anche La Scapiliata. Sullo sfondo del foglio è riprodotta una pagina del Codice Arundel, custodito alla British Library di Londra.
Le celebrazioni in Italia per i 500 anni della morte di Leonardo da Vinci