I carabinieri hanno arrestato Carlo Pizzi, primario di anestesia e rianimazione dell'ospedale Villa Aprica di Como.
Avrebbe invitato a casa l’amica infermiera, con la quale mesi fa aveva avuto una relazione sentimentale, e dopo averla narcotizzata l’avrebbe violentata approfittando dello stato di incoscienza indotto dai farmaci. Questa l’accusa rivolta a Andrea Carlo Pizzi, 52 anni, primario di anestesia e rianimazione dell’ospedale Villa Aprica di Como, titolare di uno studio medico a Saronno e consulente di diversi studi dentistici, condotto in carcere dai carabinieri.
Il gravissimo episodio è avvenuto ad inizio luglio. La vittima ha immediatamente deciso di sporgere denuncia ai carabinieri di Turate e come prova inconfutabile di quanto affermato ha consegnato la registrazione di una telefonata avvenuta il giorno successivo tra i due. Nel file audio il medico avrebbe ammesso di aver somministrato alla donna un sedativo e in seguito di aver consumato la violenza sessuale.
Ad aggravare ulteriormente la posizione di Pizzi l’esito della perquisizione avvenuta nella sua abitazione: dall’analisi delle cronologie di ricerche online effettuate sul suo pc è emerso che il 52enne ha cercato informazioni sulle conseguenze di uno stupro commesso utilizzando farmaci e sui costi dei risarcimenti delle spese processuali. Inoltre avrebbe cercato su internet anche le conseguenze penali per chi picchia o uccide i cani, dettaglio molto importante per gli inquirenti dal momento che la donna ne possiede uno.
Nel corso dell’interrogatorio davanti ai magistrati il primario, assistito dall’avvocato Maurilio Vanzulli, ha fornito la sua personale versione sulla serata incriminata serata: ha negato categoricamente l’accusa di aver somministrato il sedativo di nascosto e di aver abusato della donna. E in merito alla telefonata avvenuta il giorno successivo avrebbe specificato di aver dichiarato il falso per liberarsi dell’insistenza dell’ex amante in breve tempo.