• 2 Novembre 2024
  • DAL MONDO

Indonesia invita Putin al g20. No degli Usa. L’Oms: 175 attacchi alla sanità

Il g20 di Bali è lontano ma la presidenza indonesiana si lancia in un invito a Putin e Zelensky. Lo stop di Washington

Scontro Indonesia-Stati Uniti sulla partecipazione della Russia al g20, in programma nell’isola di Bali a novembre. Il presidente indonesiano ha invitato a partecipare sia Vladimir Putin. Per gli Stati Uniti si tratta di una scelta sbagliata. Invitato anche Volodymyr Zelensky “per il bene del ripristino dell’economia globale”.

Putin esprime subito “gratitudine”

L’invito del presidente dell’Indonesia Joko Widodo è stato subito accolto con entusiasmo da Vladimir Putin. Il presidente russo ha espresso gratitudine e ha annunciato che sarà presente. Il suo portavoce però poco dopo ha frenato: “E’ prematuro parlarne“. In particolare, ha spiegato Dmitry Peskov, è presto per dire se ci sarà un incontro tra Putin e Zelensky, anch’egli invitato al summit. La Russia si sta preparando al g20, ma, anzi, non è nemmeno detto che il presidente russo partecipi di persona. Di certo, ieri Putin ha parlato con il presidente indonesiano, con il quale ha avuto “una conversazione molto positiva“.

Gli Usa: “Putin non dovrebbe essere invitato al G20”

L’evento è talmente lontano nel tempo che l’iniziativa dell’Indonesia appare più che altro come una mossa diplomatica: un modo, cioè, per favorire il dialogo tra Russia e Ucraina. Ma l’idea non è piaciuta per nulla agli Stati Uniti. “Putin non dovrebbe essere invitato al G20“, ha detto senza mezzi termini il portavoce del Pentagono, John Kirby, esprimendo così la posizione del governo americano. “Putin ha isolato la Russia, deve pagare per le conseguenze di quello che ha fatto e sta facendo“, ha aggiunto.

La denuncia dell’Oms dell’Ucraina: 175 attacchi a strutture sanitarie

La succursale ucraina dell’Organizzazione mondiale della sanità ha registrato, negli ultimi giorni, altri 11 attacchi a strutture o persone che si occupano di portare assistenza sanitaria. Dall’inizio della guerra, sono state 175 in totale le aggressioni militari a ospedali, ambulanze, operatori, scorte di medicinali. I morti sono stati 73, 52 i feriti. “Siamo indignati dal fatto che questi attacchi continuino“.

Emanuele Iacusso

Classe 1971, studi di filosofia, giornalista professionista. Si occupa da 20 anni di politica, come assiduo frequentatore di Palazzi romani. Ha lavorato lungamente in radio e in televisione, presso importanti network nazionali. Tra le passioni i motori, l'astronomia e lo sport.

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