Dopo i terribili roghi che hanno devastato la zona dell’Oristanese è iniziata la valutazione dei danni
Gli investigatori del Corpo Forestale regionale sono già al lavoro per capire quali sono le cause che nel nord della Sardegna, hanno dato l’avvio al fuoco che ha devastato un’area di 20mila ettari, minacciato 12 paesi con l’evacuazione di 400 persone, distrutto aziende e ucciso animali.
La prima cosa da fare è bonificare le aree devastate dal fuoco per poter poi lavorare sui vari indizi che emergeranno. Al momento sappiamo che il tutto è iniziato sabato 24 luglio a Bonacardo a causa di una vettura che ha preso fuoco. Fiamme che hanno avviato un incendio nelle campagne circostanti, poi spento ma non del tutto perché poi il fuoco ha ricominciato qualche ora dopo, con quello che ne è seguito con le terribili conseguenze ora sotto gli occhi di tutti. Vista la dinamica non si esclude quindi la pista dell’incendio doloso dove la natura, con il forte vento e il caldo di questi giorni, ha fatto la sua parte.
Una volta chiarito come si sono svolti i fatti, tutti gli accertamenti saranno inviati alla procura di Oristano.
Anche se è presto per effettuare una stima precisa dei danni è stato chiaro fin da subito che quello che è accaduto in questi giorni è una tragedia ambientale senza precedenti.
Il presidente della regione Christian Solinas in un colloquio con la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini ha già chiesto un aiuto immediato per imprese e famiglie e che una quota del Piano nazionale di Ricostruzione e Resilienza sia subito destinata alla Sardegna per la riforestazione. Solinas ha dichiarato immediatamente lo stato di calamità e ha indetto una riunione con la Giunta regionale e con tutti i sindaci delle zone colpite.
L’ultimo grande incendio risale all’agosto del 1994 nel Montiferru. L’incendio di 27 anni fa ebbe origine dolosa ma fu meno devastante di questa ultima tragedia. Nel 1994 andarono in cenere 12mila ettari di territorio a fronte dei 20mila di questo ultimo rogo e si salvò l’olivo Millenario “Sa Tanca Manna” simbolo di Cuglieri ed esempio di archeologia botanica di tutta Europa che in questi giorni è andato distrutto.
Una nota di Palazzo Chigi rende noto che il presidente Mario Draghi esprime la propria piena solidarietà a tutta la popolazione colpita e a tutti coloro che senza sosta si stanno prodigando negli interventi di soccorso. Solidarietà anche dal presidente della Camera Roberto Fico che con un post su Twitter prende atto di trovarsi di fronte a una tragedia ambientale.