• 19 Novembre 2024
  • CULTURA

In ricordo di Pablo Neruda a 46 anni dalla sua scomparsa

Si narra che usava solo inchiostro verde per scrivere i propri testi. Pablo Neruda, pseudonimo di Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto, morto il 23 settembre 1973, nasce in Cile nel 1904. Tra i maggiori poeti del Novecento, Neruda è sempre stato capace di sorprendersi, non dimenticando mai quello spirito fanciullesco presente in ogni essere umano. “La poesia è sempre un atto di pace. Il poeta nasce dalla pace come il pane nasce dalla farina”, diceva, e non a caso. Amava molto la cucina, fatto testimoniato anche dagli archivi storici dell’isola di Capri, in cui trascorse un periodo del proprio esilio politico: la spesa quotidiana era un rito che Neruda seguiva fermandosi a chiacchierare con l’ortolano o il fornaio, ma anche preparando cene conviviali con i suoi amici in cui era sempre a capotavola. Famose sono le sue “Odial limone, alla cipolla, al pomodoro, per citarne alcune.

pablo neruda

Divenute musei per il centenario della nascita, le tre case di Neruda, gestite dalla Fondazione Pablo Neruda, riflettono il suo carattere: la Chascona in Cile, rimanda allo stile eccentrico del poeta amante del mare; la Sebastiana si trova a Valparaiso, città portuale a un centinaio di chilometri da Santiago, dove Neruda si perdeva nei mercatini ad acquistare aste e maschere di prua delle navi, che adorava; e la casa di Isla Negra, la più celebre, sita in un villaggio di pescatori dinanzi al Pacifico, a circa 45 chilometri da Valparaiso. Oltre al Nobel per la letteratura, Neruda è stato insignito nel 1953 del Premio Stalin per la Pace, e di una laurea honoris causa dall’Università di Oxford nel 1965. Oltre a essere stato un grande poeta, ha rivestito anche cariche diplomatiche e politiche in vita. La sua morte si è tinta di giallo, in quanto lo studio sul cadavere effettuato da sedici esperti internazionali, ha portato uno di loro, lo spagnolo Antonio Luna, a dichiarare: “C’è spazio per dire che Neruda è stato assassinato da sicari del generale Pinochet”.

Simona Cocola

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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