In occasione della Giornata Mondiale della Pasta, che celebra oggi 25 ottobre il piatto simbolo del Made in Italy e della Dieta Mediterranea, un’indagine condotta da Coldiretti/Ixé svela come in Italia quasi una famiglia su tre (32%) prepari pasta semplice o ripiena fatta in casa con il matterello o grazie all’ausilio delle nuove tecnologie.
Coldiretti sottolinea come si sia verificato: “Uno storico ritorno al passato rispetto alle prime fasi dell’industrializzazione e urbanizzazione del Paese quando la conquista della modernità passava anche dall’acquisto della pasta piuttosto che dalla sua realizzazione in casa.” Una tendenza confermata dal moltiplicarsi delle pubblicazioni dedicate, dalle chat su internet, dal successo delle trasmissioni televisive e dai corsi di cucina anche nei mercati e negli agriturismi di Campagna Amica.
Durante il boom economico nel nostro Paese, compreso tra gli anni Cinquanta e Sessanta, gli italiani che dalle campagne e dai piccoli comuni approdavano alle grandi città pensavano che lasciare le tradizionali culinarie rappresentasse simbolicamente la conquista del nuovo benessere mentre oggi, con la riscoperta della genuinità come valore, il fatto in casa torna a valere di più del prodotto acquistato.
Al giorno d’oggi grande attenzione viene posta nelle tecniche di preparazione, in molti casi ispirate da video ricette sul web, alla scelta dei prodotti di qualità, nel caso specifico della pasta cercando con attenzione le farine migliori o addirittura quelle degli antichi grani storici italiani.
Una domanda in crescita a livello nazionale e mondiale dove le esportazioni di pasta dall’Italia sono aumentate del 7% raggiungendo il record storico con un valore di oltre 1,5 miliardi di euro nei primi sette mesi del 2019. Oggi viene dall’Italia 1 piatto di pasta su 4 consumati nel mondo. Ogni italiano ne mangia 23 kg all’anno davanti a Tunisia con 16 kg, Venezuela con 12 kg e Grecia con 11,2 kg.
Norbert Ciuccariello
