• 24 Novembre 2024
  • ECONOMIA

In Italia si consumano 8 pesci su 10 di origine straniera

Si tratta di un dato allarmante: 8 pesci su 10 consumati sulle tavole degli italiani sono di provenienza estera. È quanto denuncia Coldiretti Impresapesca in occasione del Fish Dependence Day, iniziativa che identifica simbolicamente la fine di pesce, molluschi e crostacei da approvvigionamento interno e l’inizio delle importazioni e della dipendenza dal pesce estero.

Nello specifico Coldiretti ha evidenziato come da inizio aprile sino a fine anno l’Italia dipenda dai rifornimenti esteri per rifornire i banchi del nostro Paese di pesce. Inoltre è forte la protesta nei confronti dell’Europa atta a sottolineare che la mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine sui piatti consumati al ristorante consente di spacciare per nostrani prodotti provenienti dall’estero che hanno meno garanzie rispetto a quello Made in Italy.

Nei mari italiani si pescano ogni anno circa 180 milioni di chili di pesce cui vanno aggiunti gli oltre 140 milioni di kg prodotti in acquacoltura – spiega Coldiretti Impresapesca – mentre le importazioni dall’estero hanno ormai superato il miliardo di chili, secondo un’analisi su dati Istat relativi al 2018.

pesci origine straniera

Sono numerose le situazioni ingannevoli che traggono in inganno i consumatori: si va dal pangasio del Mekong venduto come cernia al filetto di brosme spacciato per baccalà, fino all’halibut o la lenguata senegalese commercializzati come sogliola. Senza considerare i raggiri legati al polpo del Vietnam smerciato per nostrano, lo squalo smeriglio venduto come pesce spada, il pesce ghiaccio al posto del bianchetto, il pagro invece del dentice rosa o addirittura le vongole turche e i gamberetti targati Cina, Argentina o Vietnam, dove peraltro è permesso un trattamento con antibiotici che in Europa sono vietatissime in quanto pericolosi per la salute.

Un rischio confermato dai dati del Rassf, il sistema europeo di allerta rapido che, su un totale di 399 allarmi alimentari segnalati nel 2018 nel nostro Paese, ha visto ben 154 casi riguardare proprio il pesce (101) e i molluschi bivalvi (53), ovvero circa il 40% del totale secondo un’analisi Coldiretti.

Sorprendentemente in testa alla black list dei paesi più a rischio ci sono le importazioni dalla Spagna da cui sono arrivati ben 51 allarmi, dal pesce con presenza eccessiva di metalli pesanti come il mercurio o contaminato con il parassita Anisakis ai molluschi infettati da escherichia coli e Salmonella, fino al cadmio nei cefalopodi come seppie e calamari. Al secondo posto si piazzano gli arrivi dalla Francia con 39 casi, di cui ben 26 riguardanti la presenza del batterio Norovirus nelle ostriche, ma anche dell’Anisakis nel pesce e dei crostaci con solfiti, mentre al terzo c’è l’Olanda, anche qui con pesce all’Anisakis e Norovirus sui molluschi.

pesci origine straniera

Ma i pericoli arrivano anche da altri continenti, come da esempio nel pesce di origine tunisina sono stati rilevati elevati contenuti di istamina, causa di intossicazioni alimentari, mentre in quello proveniente da Namibia e Taiwan, è stata riscontrata la presenza di mercurio. Dalla Nuova Zelanda è arrivato addirittura pesce scaduto, mentre quello delle Far Oer è risultato infettato da Anisakis, infine nei crostacei dall’India sono stati scoperti coloranti non dichiarati.

Il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di verificare sempre l’etichetta sul bancone, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”.

Il falso pesce made in Italy:

NOME DEL VERO PRODOTTO:SPACCIATO PER:
Pangasio del Mekong Cernia
Halibut Sogliola
Squalo smeriglio Pesce spada
Filetto di brosme Baccalà
Pesce ghiaccio Bianchetto
Pagro Dentice rosa

Fonte: Elaborazione Coldiretti Impresa Pesca

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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