I sondaggi effettuati dopo il primo semestre della presidenza Biden rilevano come il presidente sia in calo di popolarità
Cattive notizie per Joe Biden: da un sondaggio della società statunitense Gallup condotto fra il 6 e il 21 luglio, risulta che dopo sei mesi il tasso di gradimento nei confronti del presidente è passato in un solo mese dal 56% al 50%. Dati che vengono avvalorati dal anche dal rapporto Rasmussen, (un rapporto pubblicato nel 1975 dalla Nuclear Regulatory Commission , l’autorità di controllo nucleare statunitense) secondo il quale dopo il primo semestre Biden incontra il gradimento del 51% degli elettori.
Sicuramente i dati non molto favorevoli derivano anche dalla situazione dovuta alla pandemia. Gallup sottolinea che al momento negli USA la situazione del coronavirus è in standby, i numeri delle vaccinazioni diminuiscono mentre i contagi sono in aumento.
E’ vero che nel paese è presente la ripresa economica e la disoccupazione è in calo e i valori di borsa sono ai massimi storici, ma si ha anche l’impennata dei prezzi relativi a gas e beni di consumo. Altro elemento che lo penalizza è non aver tenuto fede al suo impegno di un maggior dialogo con il partito repubblicano, anche se al Senato continuano i negoziati sul piano per le infrastrutture.
Relativamente ai dati del secondo trimestre, dal 20 aprile al 19 luglio, Biden ha perso tre punti. Nel primo trimestre aveva raggiunto il 53,3% diventato 50% nel primo trimestre.
Rispetto a chi l’ha preceduto indubbiamente per il secondo trimestre ha ottenuto un tasso di gradimento più alto rispetto a Clinton(44%) e Trump (38%) ma inferiore rispetto ad Obama che nello stesso periodo aveva raggiunto il consenso del 62% degli americani.