Si terrà, come da molti anni, fino al 30 agosto prossimo la “World Water Week” (Settimana mondiale dell’acqua) in Svezia. La manifestazione, organizzata da Siwi (Stockholm international water institute, un istituto di politica con sede a Stoccolma che genera conoscenza e guida il processo decisionale verso decisioni sane), è il punto focale annuale per le questioni idriche globali, poiché, come credono gli organizzatori, l’acqua è la chiave per la prosperità futura. In calendario ci sono oltre 200 sessioni, mentre, a oggi, i numeri parlano di circa 3mila e 700 partecipanti da 127 Paesi, e quasi 1200 organizzazioni presenti, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nel suo discorso di apertura il direttore esecutivo di Siwi, Torgny Holmgren, ha sottolineato l’importanza di utilizzare l’acqua per risolvere le sfide globali: “Molti nelle nostre società non sono consapevoli del ruolo vitale che l’acqua svolge nel realizzare la prosperità, sradicare la povertà e affrontare la crisi climatica. Insieme, possiamo cambiare quella percezione e sbloccare il potenziale delle soluzioni legate all’acqua”, si legge sul sito.
Tema della 29esima edizione dell’evento è racchiuso nello slogan “Acqua per la società, nessuno escluso”. Esperti in gestione delle risorse idriche, associazioni e comunità religiose, scienziati, ed esponenti governativi stanno discutendo di desertificazione indotta dai cambiamenti climatici, presenza di microplastiche, scarsità di acqua potabile nei Paesi in via di sviluppo, spreco in molti Paesi industrializzati. L’Istat, in occasione della Giornata Mondiale dell’acqua, istituita dall’Onu e tenutasi il 22 marzo scorso, ha pubblicato alcune informazioni, di seguito riportate, riguardanti la situazione in Italia.
Simona Cocola