L'identità di un profumo sta soprattutto nella sua piramide olfattiva, cioè nelle note che lo caratterizzano.
Anche d’estate un vero accessorio di bellezza, da millenni utilizzato per incantare e sedurre, il profumo appartiene a chi lo indossa e potremmo riconoscere una persona anche ad occhi chiusi: il nostro naso lo sa. Sentiamo un profumo piacevole e stiamo subito meglio, ma cosa succede al nostro cervello quando sentiamo un profumo?
Il profumo penetra nel naso attraverso le narici, passando poi dal bulbo olfattivo viene trasmesso al sistema limbico. A questo punto le note ricevute sono elaborate, fissate nella nostra memoria olfattiva e si manifesteranno ogni volta che sentiremo lo stesso odore. Così succede che entrando a casa della nonna si senta il suo profumo o quando siamo sul metrò possiamo sapere se è salita quella determinata persona ancor prima di vederla: il suo profumo la precede. Perchè il nostro cervello riconosce la persona associandola al profumo che indossa.
Ecco perché la scelta di un profumo è una questione molto personale e dipende da infiniti fattori. Prima di tutto dalla piramide olfattiva che lo rappresenta.
Fu il profumiere francese Aimé Guerlain nel 1889 che la utilizzò per la prima volta al fine di descrivere adeguatamente la fragranza del suo “Jicky“, un profumo che porta il nome del nipote, sottolineandone la persistenza al naso e l’esatta evaporazione a contatto con l’aria. Le note olfattive, a seconda della propria composizione regalano un’armonia unica a contatto con la pelle di chi la indossa.
Ogni profumo è determinato da differenti note in base alla velocità di evaporazione a contatto con l’aria e queste note costituiscono una piramide olfattiva. Proprio come una scala musicale, ogni nota rappresenta un momento di piacere per il naso e la classificazione delle note olfattive costituisce l’identità di un profumo.
Prima di tutto una piramide olfattiva si legge dall’alto al basso per poter scoprire ogni sfumatura di fragranza, ancor prima di provarla.
Sono le prime ad essere percepite, proprio quando il profumo viene a contatto con la pelle. Decisamente volatili svaniscono subio dopo l’applicazione, in genere sono le più fresche e leggere.
Arrivano al nostro naso dopo qualche minuto, sono più forti e rappresentano appieno la fragranza del profumo; sono quelle che si possono percepire anche dopo qualche ora dalla nebulizzazione ed in genere rappresentano fiori o frutti.
Rappresentano il profumo nella sua essenza, si riescono a percepire anche dopo 24 ore, naturalmente dipende dal ph della pelle e dalla temperatura esterna. Sono la caratteristica prima di una fragranza, il carattere più forte, in genere ricordano spezie, legni, cuoio, ambra e per questo sono le più intense. Sono quelle che rimangono sugli abiti, anche dopo tanto tempo.
Un profumo è capace di influenzare l’umore, di cambiarlo addirittura e far sentire più eleganti, completi chi lo mette. Provoca endorfine e seratonine quindi procura benessere. Ognuno ne sceglie a proprio gusto e l’effetto può scatenare emozioni forti perché legate a ricordi e persone. Può essere dolce, con note di caramello e vaniglia o speziato, legnoso o agrumato ed ognuno di loro trasmette qualcosa di preciso, lo sanno bene i profumieri che ne hanno fatto un business potente ed il mondo intero ringrazia.
Anche d’estate non c’è motivo per abbandonare l’uso del profumo: si possono scegliere fragranze più fresche, leggere o continuare a nebulizzare il proprio, senza il quale sembra quasi di uscire svestiti. Si potrebbe passare all’eau de toilette della stessa casa, così da averne una versione più leggera ma che rappresenti appieno chi la indossa.
Sarà un’abitudine ma è sempre piacevole trasmettere un alito di profumo che sappia della nostra personalità e gusto; comprenderne la sua piramide olfattiva aiuta a scoprirne le caratteristiche per scegliere le note e decidere quali siano le più affini a chi le indossa.