“Vedere questi (scatti, ndr) dalla ISS è quasi travolgente. Che viaggio meraviglioso. La Soyuz è davvero un’astronave straordinaria: prestazioni impeccabili per la MS-13. E la mia prima vista dall’orbita non avrebbe potuto essere migliore: nubi nottilucenti mozzafiato, eteree e quasi irreali…“. È questo il primo tweet postato dall’astronauta italiano dell’Esa e colonnello pilota dell’Aeronautica Militare, Luca Parmitano dalla Stazione Spaziale Internazionale dove si trova per la missione “Beyond” dell’Esa, la sua seconda missione di lunga durata nello Spazio dopo “Volare” dell’Asi, nel 2013.
Parmitano nel post ha commentato le foto della Nasa del suo stesso lancio con la Soyuz Ms-13, avvenuto dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan, nella serata del 20 luglio 2019.
Inoltre la scorsa domenica 21 luglio è apparso in televisione, nella prima puntata della seconda stagione del programma tv “Il Supplente“, in onda nel prime time sul canale Nove. È stato interessante come l’astronauta italiano sia riuscito ad entrare presto in empatia con i ragazzi della classe, nella quale eccezionalmente ha fatto da supplente, ed ha spiegato il concetto di “essenzialità“. I ragazzi hanno esposto la loro idea su che cosa sia essenziale nella vita di uno studente all’ultimo anno di scuola, prima della fatidica maturità, mentre Parmitano ha raccontato come sia essenziale per un astronauta tornare a Terra vivo e vegeto. Questo rappresenta il concetto più importante ed essenziale di una spedizione spaziale.
C’è stato inoltre modo per raccontare quanto sia “essenziale” l’allenamento durante i mesi vissuti a bordo della stazione spaziale, in quanto se lui e i suoi compagni di viaggio non facessero alcuna attività fisica nei sei mesi passati sullo spazio, il risultato catastrofico sarebbe quello di tornare sul pianeta Terra con le ossa di un ottuagenario. Possibilità scongiurata in quanto gli astronauti sono obbligati a fare attività fisica per 2 ore al giorno.
In assenza di gravità sarebbe impossibile adoperare pesi ed attrezzi solitamente in uso nelle palestre “terrestri”, per cui la stazione è stata fornita di strumenti che utilizzano il sistema degli elastici oppure di macchinari dotati di pistoni che in assenza di gravità lavorano nella stessa maniera di macchinari o pesi liberi in condizioni di gravità terrestre.
Carlo Saccomando