La bellissima star internazionale e cantautrice statunitense Katy Perry sarà costretta ad elargire un risarcimento milionario per il plagio del brano ‘Dark Horse‘, pari a 2,8 milioni di dollari. Un tribunale di Los Angeles ha infatti stabilito nei giorni scorsi che per il singolo in questione l’artista avrebbe copiato un altro brano, ‘Joyful Noise‘, scritto dal rapper cristiano Marcus ‘Flame’ Gray nel 2009
Il rapper fece causa alla cantante americana nel 2014, Dark Horse è stato pubblicato il 17 dicembre 2013, diventando una delle hit più conosciute dell’artista: per quattro settimane consecutive in vetta alla classifica Billboard Hot 100, brano nominato ai Grammy, ha generato introiti per 40 milioni di dollari, così da essere considerato il secondo singolo più venduto a livello mondiale nello 2014. Nel 2015 è stato anche parte dell’Half Time Show al Super Bowl. Il video della canzone sino ad oggi ha avuto oltre 2 miliardi e 600 milioni di visualizzazioni su YouTube.
Per il plagio i legali di Gray avevano chiesto un risarcimento da 20 milioni di dollari, mentre in realtà dei 2,8 milioni di dollari Katy Perry sarà costretta a pagare di tasca propria 500 mila dollari. La parte maggiore del risarcimento sarà a carico della casa discografica Capitol Records,mentre un’altra parte sarà pagata dagli autori. Nonostante la sentenza del tribunale i legali della Perry hanno annunciato il ricorso in appello.
Nell’articolo abbiamo proposto un mashup, ovvero una composizione musicale realizzata unendo fra loro due brani. Il risultato è sorprendente: i due pezzi riescono a fondersi in maniera armoniosa, il risultato è sicuramente positivo e ad un orecchio non esperto potrebbe sembrare che i due brani abbiano molti legami e affinità. Mentre ascoltando singolarmente ‘Joyful Noise‘ di Marcus ‘Flame’ Gray, che trovate qui in alto, a nostro modesto parere non si nota una particolare somiglianza, anzi la sensazione è che si tratti di tutt’altro brano rispetto al celeberrimo ‘Dark Horse’.
Ora spetterà ad ad un altro giudice indossare le cuffie e stabilire se un brano sia o meno la copia dell’altro. Forse più che un giudice del tribunale ne servirebbe uno di X Factor, visto l’argomento trattato. Ma considerati i denari in ballo è improbabile che la nostra provocazione si tramuti in realtà.
Carlo Saccomando