Francesco apre e bacia una bandiera ucraina: "Viene da Bucha"
Il Papa ha mostrato una bandiera dell’Ucraina proveniente da Bucha. E’ accaduto al termine dell’Udienza generale nell’Aula Paolo VI in Vaticano. Prima le parole sulle “nuove atrocità, come il massacro di Bucha: crudeltà sempre più orrende, compiute anche contro civili, donne e bambini inermi“. Poi il “fuori programma” ma non troppo: “Ieri mi hanno portato questa bandiera“, scandisce il pontefice che poi si alza in piedi, apre il drappo e lo mostra. “Questa bandiera viene dalla guerra, proprio da quella città martoriata, Bucha“. Quindi Francesco accoglie sul palco un gruppo di bambini ucraini, piega la bandiera e la bacia. “Questi bambini sono dovuti fuggire, questo è uno dei frutti della guerra, non dimentichiamoli e non dimentichiamo il popolo ucraino“, conclude il Papa, prima di regalare ai bambini le uova di Pasqua. “E’ dura essere sradicati dalla propria terra per una guerra“. Un gesto potente, momenti di grande emozione per tutti i presenti.
In precedenza, durante il suo intervento, il Papa aveva parlato delle difficoltà dell’Onu, “Nell’attuale guerra in Ucraina, assistiamo all’impotenza delle Organizzazioni delle Nazioni Unite“, aveva detto Francesco. Parole pronunciate meno di 24 ore dopo il discorso del presidente ucraino proprio al Consiglio di sicurezza dell’Onu, nel quale Zelensky ha accusato il palazzo di vetro di non garantire la sicurezza. “Se l’Onu non può fare questo, tanto vale smantellarla“.
La presidente della Commissione europea presenta al Parlamento europeo riunito a Strasburgo il quinto pacchetto di sanzioni, che contiene anche lo stop alle importazioni di carbone dalla Russia. “Dobbiamo aumentare di nuovo la pressione su Putin e sul governo russo. Quindi – spiega Ursula von der Leyen – proponiamo di inasprire ulteriormente le nostre sanzioni. Limitano le opzioni politiche ed economiche del Cremlino. Colpiscono la Russia molto più duramente di noi. E non saranno le nostre ultime sanzioni“. Von der Leyen annuncia infatti che in futuro sarà colpito anche il petrolio russo.
Von der Leyen poi conferma il suo imminente viaggio a Kiev, insieme all’Alto rappresentante della politica estera Josep Borrell. “L’Europa sta con l’Ucraina, più che mai. Siamo con gli ucraini nelle loro città devastate. Con i milioni che fuggono dall’invasore. Faremo tutto il possibile affinché possano tornare a casa in sicurezza. Questo è ciò che Josep Borrell e io diremo al Presidente Zelensky a Kiev questa settimana“. Poi la condanna della strage di Bucha, per la quale la presidente della Commissione parla di “crimini di guerra” di cui le autorità russe dovranno rispondere.