Un romanzo scritto per salvarsi dai creditori divenne immediatamente un successo planetario. Il 10 marzo 1969 usciva negli Stati Uniti “Il Padrino”. “Se avessi saputo che tanta gente mi avrebbe letto, lo avrei scritto meglio”, disse qualche anno dopo il suo autore, Mario Gianluigi Puzo, che a 45 anni si era chiuso in uno scantinato per scrivere quello che aveva promesso ai cinque figli: un bestseller.
I bombardamenti in Vietnam erano al loro apice, ma la guerra stava andando a rotoli, l’uomo stava per sbarcare sulla Luna, a ruota sarebbe arrivato Woodstock. L’America stava attraversando una fase di profonda rivoluzione culturale che aveva attaccato anche i valori tradizionali della famiglia. Prima del “Padrino” Puzo aveva pubblicato due romanzi sull’esperienza italo-americana che avevano incassato poche migliaia di dollari. Sul lastrico lo scrittore decise di abbandonare aspirazioni letterarie per dare alle stampe quello che diventò subito il monumentale successo commerciale che salvò dai creditori: “Avevo 45 anni, dovevo decine di migliaia di dollari a parenti, alle banche, società finanziarie, allibratori e usurai. Era arrivato il momento di diventare adulto e fare fortuna”.
Famiglia, amicizia, rispetto: “Molti americani rimasero affascinati dall’idea che i Corleone erano pronti a uccidere per conservare i loro valori e tradizioni familiari”, ha rievocato lo scrittore Gay Talese. Ma se gli italo-americani sono sempre stati ambivalenti (proprio come anni più tardi con “I Soprano”), “Godfather”, che fece conoscere al pubblico americano parole italiane come “famiglia”, “rispetto”, “caporegime”, “omertà” e creò espressioni diventate comuni come “l’offerta che non si può rifiutare”, uscì al momento giusto. La saga della famiglia di Vito Corleone, pubblicata in Italia nel 1970 dalla casa editrice Dall’Oglio, rimase per 67 settimane nella classifica dei bestseller del New York Times vendendo in due anni oltre nove milioni di copie e diventando negli anni uno dei 10 libri più venduti della fiction a stelle e strisce. Nel 1972 arrivò Hollywood con Francis Ford Coppola: dal romanzo originale vennero ricavati tre film che vinsero nove Oscar. Coppola, italo-americano come Puzo, ha scritto l’introduzione all’edizione del cinquantenario che sta per andare alle stampe.