• 25 Novembre 2024
  • ARTE

Il messaggio delle “Twin Bottles”: salvare gli oceani dalla plastica

VENEZIA. Il messaggio “Salviamo i mari del mondo dalla plastica” è arrivato a Venezia in due grandi bottiglie d’acciaio galleggianti nel Canal Grande. Si tratta di due sculture degli artisti Helidon Xhixha e Giacomo Braglia contro l’inquinamento degli oceani. L’arte di “Twin Bottles” troneggia davanti al Casinò: «In luoghi straordinari abbiamo trovato il mare malato e pieno di plastica, e abbiamo deciso di dare la nostra interpretazione artistica utilizzando l’ immagine che viviamo ogni giorno di due bottiglie galleggianti alte quattro metri. La plastica diventa acciaio per un concetto unico: salviamo i mari del mondo» , afferma Xhixha, che fa immersioni subacquee come Braglia – della Fondazione Braglia, sostenitrice del progetto, promotrice di mostre d’arte, e impegnata con Legambiente a salvare e proteggere 100 tartarughe marine. «Venezia è la città dell’ acqua e dell’ arte – commenta Braglia -, quale luogo migliore per questo appello? È importante far partire proprio da qui l’ impegno per rendere il mondo più pulito. Il mare è la nostra vita».

Twin Bottles - Braglia e Xhixha
Twin Bottles – Braglia e Xhixha

Grazie a un evento creato con Città di Venezia e la società Vela in concomitanza con la festa del Redentore, l’idea, partita da Venezia, è quella di portare le Twin Bottles in tour nei prossimi mesi a Verona e Milano, puntando anche a Londra, e in alcuni laghi del nord Italia. L’assessore comunale al Bilancio Michele Zuin ha sottolineato che Venezia sostiene l’iniziativa di arte e impegno per l’ambiente, considerandola la prima tappa di un percorso legato a temi sui quali la città è molto sensibile. Inoltre, Helidon Xhixha, 47 anni di Durazzo, specializzato in sculture monumentali in acciaio, e Giacomo Braglia, 23 anni di Lugano, che vive a Londra, e realizza le sue foto 3D utilizzando materiali diversi, hanno donato 10mila euro, e adottato simbolicamente due tartarughe Caretta Caretta, pescate alcune settimane fa, e liberate in mare nei giorni scorsi a Mattinata (Foggia) dopo le cure nel centro di recupero di Legambiente a Manfredonia. Dai controlli è risultato, infatti, che avevano ingerito oggetti di plastica.

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