La prima donna a qualificarsi nella 500 Miglia di Indianapolis è stata Janet Guthrie nel 1977, 66 anni dopo la nascita della gara automobilistica statunitense, avvenuta nel 1911, e che si svolge il fine settimana del Memorial Day, l’ultimo lunedì di maggio. Pare fosse il 30 maggio quando si disputò la prima corsa (l’ultima del 26 maggio 2019 è stata vinta dal francese Simon Pagenaud) sulla Indianapolis Motor Speedway, realizzata nel 1909, su un totale di 200 giri.
A quell’epoca un fondo di ghiaia e catrame ricopriva la pista, sostituito l’anno successivo da un nuovo manto stradale composto da tre milioni e duecentomila blocchetti di porfido, costato 155mila dollari. La prima vittoria andò a Ray Harroun, alla guida di una Marmon Wasp, il quale si aggiudicò un montepremi di oltre 27mila dollari. Nel tempo, poi, marchi quali Fiat, Peugeot, e Mercedes parteciparono all’evento, che coinvolse sempre più pubblico, anche se gli Anni Venti porteranno in auge marchi e piloti statunitensi.
La corsa, sospesa durante la guerra, tra gli Anni Cinquanta e Sessanta fu considerata valida come gara per il Mondiale di Formula 1, per accostare due tra le competizioni automobilistiche più importanti del mondo, ma l’occasione fallì. La gara in quei tempi diede fama ai futuri campioni di Formula 1, come Jim Clark, vincitore nel 1965, e Graham Hill, trionfante nel 1966. Negli Anni Settanta Indianapolis è dominata dagli inglesi, tra Lola, McLaren, e March. Negli Anni Novanta arriva Porsche, mentre la casa automobilista Alfa Romeo fallisce nell’impresa, e tra il 1995 e il 2011 sono quattro i piloti americani a tagliare per primi il traguardo. Intanto nuove nazioni, come il Giappone, il Belgio, il Sudafrica, e la Svizzera con Simona De Silvestro, entrano nella manifestazione che, in quanto a partecipazione femminile, vanta la presenza di sette donne, oltre a Janet Guthrie. Tra queste Lyn St. James, Sarah Fisher, Danica Patrick, Milka Duno, Ana “Bia” Beatriz Figueiredo, Simona de Silvestro, Pippa Mann, e unn’ottava, Desire Wilson, che provò a qualificarsi nel 1982, ma senza successo. Danica Patrick, invece, fu la prima nel 2005 a comandare la gara per 19 giri, e in seguito, nel 2009, si classificò terza, segnando il miglior risultato di una donna a Indianapolis.
La 500 miglia di Indianapolis rappresenta l’occasione di partecipare alle qualifiche a chi possiede una vettura con pneumatici Firestone, motori Honda e Chevrolet, e telaio Dallara DW12. La corsa, che si svolge il giorno in cui gli Stati Uniti ricordano i caduti in guerra, è preceduta dalle prove libere durante tutto il mese di maggio. La ben nota bandiera a scacchi è sventolata dopo 200 giri, corrispondenti a 500 miglia, all’incirca 800 chilometri. Altre particolarità riguardano il colpo di cannone che annuncia, alle ore sei della domenica mattina, l’apertura dello speedway, e il “Last row party”, la festa del venerdì prima della corsa. I vincitori, pilota e vettura, entrano nella Victory Lane, e il rito prevede che al driver sia data una bottiglia di latte, come quando nel 1936 Louis Meyer, dopo aver vinto, fu fotografato con in mano una bottiglia di latte intero ghiacciato.
Simona Cocola