TARANTO. Dopo il decreto “salva-Ilva” di alcuni giorni fa, la criticità ambientale a Taranto non muta. L’attivista Luciano Manna riporta infatti sulla sua pagina Facebook diversi post che la descrivono per come si presenta. Ieri, giovedì settembre, si rilevavano “Superamenti emissivi anomali il 5, 17, 18 e 19 di agosto scorsi dal camino E312 dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal di Taranto. Lo scrive Arpa Puglia, l’Agenzia per l’ambiente, una lettera inviata a sindaco di Taranto, Prefettura, Regione Puglia e Ispra”. Inoltre, riguardo il decreto, Manna ricorda: “Critiche per la firma del decreto sono arrivate dal comitato Niobe, formato da genitori che hanno perso figli per malattie che ritengono connesse all’inquinamento. In una lettera aperta al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, i genitori scrivono che il provvedimento è in netto contrasto con la nostra Carta Costituzionale, ad iniziare dall’articolo 32 che tratta di tutela della salute. Nella lettera firmata da Angelo Di Ponzio, papà di Giorgio, il 15enne morto il 25 gennaio scorso a causa di un sarcoma, i genitori spiegano di essere enormemente dispiaciuti per non aver ricevuto risposta alla nostra precedente missiva in cui ponevamo il focus sui nostri bambini e sulle strutture ospedaliere locali che li accolgono”.
Da parte sua Arcelor Mittal riporta su Facebook: “È stata completata la seconda metà della struttura di copertura del Parco Minerali. A lavori conclusi, entro dicembre 2019, costituirà una vera e propria barriera fisica per evitare la dispersione di polveri sulla città. Inoltre il Piano Ambientale di #Taranto prevede, entro maggio 2020, la copertura di tutta l’area di stoccaggio delle materie prime”.
Simona Cocola