Il cloud gaming è una tecnologia che ha cambiato per sempre il modo in cui gli utenti accedono e giocano ai videogiochi. Consente infatti di giocare sfruttando la propria connessione Internet, senza la necessità di comprare supporti hardware (come i Blu-Ray) e console. Si parla, in sintesi, di una vera e propria piattaforma in cloud, dunque di un sistema di gioco virtuale che si appoggia su server esterni e che consente il gaming in remoto. Ci si trova inoltre di fronte ad un mercato che sta vivendo una prorompente crescita economica, che approfondiremo oggi.
Il mercato del cloud gaming è in forte ascesa, con le proiezioni che indicano una crescita costante nei prossimi anni. Secondo la ricerca di DFC Intelligence, pubblicata da Eurogamer, questo settore dovrebbe raggiungere un valore di 13,5 miliardi di dollari entro il 2026. Questo aumento viene corroborato da vari fattori, tra cui l’evoluzione delle infrastrutture di rete, l’introduzione di nuovi modelli di business e l’espansione demografica dei giocatori.
Le reti di telecomunicazioni hanno registrato miglioramenti notevoli nelle prestazioni e nella copertura, con la diffusione della banda larga e lo sviluppo del 5G. Queste novità tecnologiche hanno reso i giochi cloud più accessibili che mai, e hanno migliorato l’esperienza di gioco complessiva, riducendo la latenza e aumentando la qualità dello streaming. In parallelo, i progressi nella compressione dei dati oggi consentono di trasmettere videogiochi con una risoluzione superiore, il tutto senza la necessità di una larghezza di banda eccessiva.
Il modello di business del cloud gaming si è evoluto tramite una logica ben precisa, inaugurata da piattaforme come Google Stadia, ora chiusa: la vendita del servizio tramite abbonamenti. Una scelta che ha premiato i giocatori, in grado di diversificare la propria esperienza di gaming accedendo ad una libreria di titoli molto vasta, senza dover spendere cifre enormi. L’economia del cloud gaming, inoltre, si appoggia sempre più spesso agli acquisti in-game, necessari per finanziare parte del business in questione.
In aggiunta, il cloud gaming ha aperto le porte a nuovi segmenti di giocatori. La facilità di accesso ai giochi attraverso dispositivi diversi, come smartphone, tablet e smart TV, ha permesso a persone di tutte le età e livelli di abilità di avvicinarsi al mondo dei videogiochi. Una strategia che ha spinto il mercato ad espandersi oltre i classici player hardcore, includendo anche gli utenti “casuali”, ovvero coloro che giocano ogni tanto con il semplice obiettivo di svagarsi.
Le aziende, poi, stanno investendo ingenti risorse nello sviluppo dell’ecosistema del cloud gaming. Piattaforme come NVIDIA GeForce Now e Microsoft xCloud, per citare le due principali, stanno spingendo queste tecnologie oltre i confini previsti, proponendo giochi di categoria tripla A su una moltitudine di device. Questi investimenti non solo migliorano l’offerta diretta ai consumatori, ma stimolano anche l’innovazione in settori correlati, come lo sviluppo di controller specializzati e di interfacce utente sempre più user-friendly.
Il funzionamento del cloud gaming, oggi decisivo per il successo del mercato dei videogiochi, si basa su data center potenti che ospitano i giochi in locale. Quando un utente seleziona un videogame attraverso il servizio, il server situato nel data center esegue il gioco e trasmette il flusso video e audio al dispositivo del giocatore tramite Internet. A sua volta, il device del player trasmette al server i propri segnali di feedback, come i movimenti e i comandi eseguiti attraverso il joypad o la tastiera. Grazie a questo meccanismo, l’utente può giocare a qualsiasi videogame in cloud senza possederlo fisicamente.
Una delle tecnologie che rende possibile questo sistema è lo streaming, ovvero il già citato invio di un flusso di dati che compongono sia il video del gioco, sia il comparto audio. Bisogna sottolineare che lo streaming non è un’esclusiva del cloud gaming, dato che lo ritroviamo anche in altre tipologie di videogiochi. Basti citare ad esempio i live casino, che possono essere reperiti sui siti web di settore e giocati tramite browser, senza dover scaricare alcun software. Il gambling, a sua volta, è solo una delle tante nicchie che sfruttano le tecnologie dello streaming per il gaming, al di là del sistema cloud.
Le aziende che propongono i servizi di cloud gaming utilizzano una tecnologia di compressione video avanzata, indispensabile per ridurre la quantità di dati necessari per trasmettere il gioco. Ciò consente anche agli utenti con connessioni Internet meno potenti di godere di un gioco in alta definizione ma fluido, sebbene ciò dipenda sempre dalla larghezza di banda della propria connessione. Il cloud gaming, comunque, elimina molti degli ostacoli dei giochi tradizionali, come la necessità di eseguire aggiornamenti hardware costosi, come la sostituzione della scheda video. Anche il download del gioco e degli aggiornamenti viene evitato, grazie al cloud.
La scalabilità è un altro vantaggio importante del cloud gaming, che consente agli utenti di accedere ad un’ampia libreria di giochi senza doversi preoccupare dei limiti della memoria fisica del proprio device. Inoltre, dato che i giochi vengono eseguiti su server remoti, gli utenti possono accedere ai titoli quasi istantaneamente, come se si possedesse una console e una copia del videogame installata in locale. Naturalmente il cloud gaming è accessibile anche da mobile, dunque da smartphone, oltre che dalle smart TV.
Come anticipato più volte, le principali criticità riguardano la latenza, ovvero il ritardo tra l’invio di un comando di input e la visualizzazione dell’azione corrispondente sullo schermo. Se non si possiede una connessione Internet potente, questo può diventare un problema nei giochi che richiedono tempi di reazione rapidi, come gli FPS (sparatutto in prima persona). Basti pensare, ad esempio, a titoli come Call of Duty o Battlefield.
La sicurezza e la privacy sono altri argomenti sensibili. Visto che tutti i dati dell’utente (compresi i salvataggi di gioco, le impostazioni personali e le informazioni di pagamento) sono memorizzati sui server del provider di servizi cloud, c’è il rischio di furto in seguito ad attacchi hacker mirati. Ma va anche detto che le aziende si stanno impegnando molto nel fornire delle soluzioni sicure, in grado di contrapporre delle misure di protezione e di difesa efficaci.