BOLOGNA. “Combattiamo ogni battaglia per Sinisa e per la maglia”. Con questo striscione la curva del Bologna ha accolto l’ingresso in campo dei rossoblu nel derby contro la Spal nell’anticipo della seconda giornata del massimo campionato. E una standing ovation ha salutato l’arrivo sull’erba di Mihajlovic, dimesso mercoledì dall’ospedale dopo il primo ciclo di terapie per curare la leucemia. Il tecnico è entrato in campo dopo le formazioni, cuffia rossoblù in testa. Il serbo ha risposto battendosi il petto e ringraziando gli spettatori, tutti in piedi, poi si è sistemato davanti alla panchina, senza neppure sedersi. E la squadra ha gettato l’anima sul campo pur di conquistare il successo (l’ottavo consecutivo sul campo amico).
Meglio i padroni di casa nell’arco del match, pericolosi Poli e Tomiyasu nel primo tempo oltre ad Orsolini fermato dall’ottimo Berisha. Nella ripresa Soriano spreca tre volte il gol da pochi passi ma trova di testa l’1-0 al 94′: festa del Bologna ai titoli di coda, Spal ancora battuta dopo il ko casalingo (2-3) con l’Atalanta.
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Tomiyasu, Danilo, Denswil, Dijks; Poli (71′ Dzemaili), Medel (81′ Palacio); Orsolini, Soriano, Sansone; Destro (63′ Santander). All. Mihajlovic
SPAL (3-5-2): Berisha; Cionek, Vicari, Felipe; D’Alessandro, Valoti (64′ Valdifiori), Missiroli, Kurtic, Igor (83′ Tomovic); Di Francesco (81′ Floccari), Petagna. All. Semplici
Rete: 94′ Soriano
Ammoniti: Danilo (B), Missiroli (S), Medel (B), Igor (S), Santander (B)