FIRENZE. Il bike sharing con “Mobike” (società cinese che gestisce il servizio), l’uso della bicicletta condivisa per muoversi in città, ha risparmiato all’aria di Firenze 500 tonnellate di anidride carbonica, con un beneficio per l’ambiente pari a 23mila alberi piantati. In uso dal 2017, l’azienda ha festeggiato la sua presenza a Firenze, regalando 20 Mobike Pass da 90 giorni a 20 mobiker per la giornata del 24 luglio. «La nostra ambizione è quella di sostituire oltre il dieci per cento degli spostamenti con le auto private», ha dichiarato Alessandro Felici, ad di Evlonet, l’azienda che distribuisce e gestisce Mobike in Italia. «Abbiamo registrato numeri impressionanti, con enormi benefici per l’ambiente. Oltre tre milioni di utilizzi del sistema di mobilità sostenibile che ha cambiato in meglio la città», ha spiegato l’assessore comunale all’ambiente di Firenze Cecilia Del Re.
I dati Istat dell’anno 2017, pubblicati a fine 2018, e relativi agli spostamenti quotidiani e nuove forme di mobilità, parlano di circa mezzo milione di utenti di bike sharing, in particolare giovani con titoli di studio alti, ma anche studenti, e occupati in una posizione medio-alta. La mobilità condivisa rappresenta una realtà sempre più di uso comune e con un trend di crescita importante, soprattutto in ambito urbano e per segmenti specifici di popolazione. Al 31 dicembre 2017 risultano attivi sul territorio nazionale 357 servizi di sharing mobility, ripartiti con una netta maggioranza nelle regioni del Nord. La condivisione sia in contemporanea (car pooling), sia in tempi diversi (come bike e car sharing) di veicoli normalmente destinati all’uso privato riduce il numero di veicoli in circolazione e rappresenta una forma più sostenibile di trasporto.
Il rapporto Legambiente sull’economia della bici in Italia e sulla ciclabilità nelle città, “L’A Bi Ci”, realizzato in collaborazione con VeloLove e Grab+, è incoraggiante, in quanto gli spostamenti a pedali generano un fatturato di oltre 6 milioni di euro. Questo patrimonio – somma della produzione di bici e accessori, delle ciclovacanze e dell’insieme delle esternalità positive generate dai biker (come risparmio di carburante, benefit sanitari o riduzione di emissioni nocive) – appare ancora più rilevante soprattutto in considerazione del carattere adolescenziale della ciclabilità in molte parti d’Italia, sia per gli aspetti relativi alla mobilità, sia per quello che riguarda il turismo su due ruote.
Simona Cocola