“Nulla nel mondo può essere immaginato in anticipo, neppure la minima cosa. Tutto è fatto di così tanti particolari unici che non possono essere previsti” scriveva il poeta austriaco Rainer Maria Rilke.
Eppure, l’idea di conoscere in anticipo la propria sorte affascina l’uomo dalla notte dei tempi. I modi per provarci sono svariati, dalla lettura della mano a quella della sfera di cristallo e dei fondi del thè o del caffè. Per non parlare delle carte, che sono probabilmente lo strumento preferito e più diffuso. Secondo alcune fonti le carte dei tarocchi sono comparse in Europa durante il sedicesimo secolo. Erano, in realtà, le carte che ancora oggi si utilizzano per diversi giochi, dal poker al bridge, dal tresette fino alla scopa.
All’inizio infatti i mazzi erano costituti da 78 carte: le 56 che usiamo ancora oggi, con i 4 semi dall’asso al re, cui si aggiungevano 21 trionfi e il cosiddetto Matto. In circolazione già intorno al 1500, servivano a diversi giochi, ma vennero adottate successivamente anche per la cartomanzia.
Accadde probabilmente due secoli dopo, anche se qualcuno sostiene che già gli egizi avessero delle tessere che usavano a scopo divinatorio. Un’ipotesi difficile da verificare, mentre esistono dei documenti che provano come intorno alla fine del 1700 l’utilizzo delle carte a scopo divinatorio fosse diffuso. Compare anche un nome, quello di Antoine Court de Gebellin, pastore protestante e massone francese, grande intellettuale, che avrebbe iniziato ad usare le carte a scopo divinatorio. In tale contesto venivano appunto sfruttate le carte dei trionfi, che facevano parte del mazzo tradizionale.
Da quel momento in poi la passione per la lettura del futuro dentro le carte dei tarocchi divenne comune, con testi scritti per guidare gli appassionati e i neofiti. Libri e libretto che fornivano, pagina dopo pagina, interpretazioni e proposte per scoprire il significato dei simboli e dei numeri.
Oggigiorno la cartomanzia usa mazzi da 22 o 28 carte, che in genere comprendono i trionfi e delle immagini di carattere allegorico, mentre le altre carte sono rimaste sul tavolo solo per quando si vuole giocare, appunto a poker o a briscola. In passato, peraltro, anche queste carte avevano un valore per la divinazione, visto che a ciascuna veniva assegnato un significato. In questo caso le carte si chiamavano Sibille e la loro diffusione data intorno all’Ottocento. Quando chiunque, in realtà, usando il mazzo di carte che era di proprietà della casa, poteva improvvisarsi chiromante e prevedere il futuro, sul serio o semplicemente per gioco.
Ad essere affascinate da questa usanza erano soprattutto le cortigiane francesi, che praticavano la cartomanzia per gioco o a livello professionale. Secondo alcune leggende, peraltro, conquistavano anche il consenso di personaggi insospettabili, come ad esempio Napoleone Bonaparte, che pare avesse una cartomante di fiducia.
Chi si avvicina per la prima volta alla lettura dei tarocchi, però, deve essere consapevole che ci sono alcuni elementi da considerare. Visto che attraverso la lettura di un mazzo di carte il cartomante cerca di ottenere da fonti soprannaturali delle informazioni non accessibili con i sensi, conviene scegliere una persona che sappia come procedere e sia a conoscenza delle diverse interpretazioni. In genere i professionisti sanno utilizzare diversi tipi di carte, ma prima di richiedere il loro servizio occorre informarsi su come procedono.
Durante una seduta, il cartomante estrae alcune carte e analizza e interpreta i significati simbolici. Un gioco da ragazzi all’apparenza, mentre in realtà non basta conoscere i significati dei simboli, ma bisogna anche essere in grado di collegarli tra loro, perché l’interpretazione spesso cambia proprio in ragione della relazione che si instaura tra i vari simboli.
Protagonista di libri e film, la lettura delle carte continua ad essere parte della vita dell’uomo, anche perché la paura del futuro è uno dei principali limiti che frena ambiziosi e progetti. Adesso la cartomanzia viene praticata a tanti livelli e ha cominciato a diffondersi anche online, su siti che fanno previsioni partendo dalle carte e che sono diventati popolari negli ultimi mesi. Durante i quali, del resto, anche altri giochi di carte come il poker, che prima si praticavano solo dal vivo, hanno preso il sopravvento nella loro versione virtuale. Offrendo agli italiani chiusi in casa per la pandemia l’occasione per svagarsi, tentare la sorte, cercare di arrotondare il bilancio e scoprire qualcosa sulle prospettive che li attendevano.