MILANO. La vetrina dei prodotti provenienti dalle carceri italiane appare sul sito del Ministero della Giustizia. Si tratta di articoli artigianali, creazioni, e prodotti agricoli curati dai detenuti, acquistabili individuando in ogni regione i negozi che li commercializzano, ma anche selezionandoli a partire dall’istituto penitenziario. Inoltre, c’è chi, come “Made in Carcere“, fonda i suoi principi sul credere, amare, scegliere, sognare, contaminare, sostenere, “riciclando vite”, grazie a Luciana Delle Donne, fondatrice dell’iniziativa pugliese, che dà lavoro da diversi anni ai detenuti, trasformando Made in Carcere in un brand. A Milano, invece, è nata la birra “Malnatt“, che in dialetto significa “nato male”, un progetto che coinvolge dieci tra detenuti ed ex detenuti delle tre principali carceri lombarde. Si sono reinseriti nel mondo del lavoro, grazie a questa iniziativa, sostenuta anche dal Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria e dal Comune di Milano. L’obiettivo è quello di guardare positivamente al sistema carcerario, generando risorse: in questo caso, ad esempio, oltre alle persone coinvolte, si pensa che a fronte di una vendita di un volume di circa mille ettolitri, si potranno finanziare progetti per 20mila euro all’anno.
«Un progetto tipicamente milanese sin dal nome, che coniuga alcuni dei tratti distintivi della nostra città come l’attenzione alla ricerca della qualità attraverso l’uso di materie prime a filiera corta, e la capacità di saper intuire le tendenze del mercato, rappresentate dall’attenzione alle birre artigianali. Infine una peculiarità tutta meneghina, fare del lavoro la più importante occasione di riscatto e di attenzione verso gli altri», ha affermato l’assessore al Lavoro del Comune di Milano Cristina Tajani. Lo scopo del progetto consiste infatti nel rafforzare la collaborazione tra il territorio e le attività educative e produttive in carcere, attraverso corsi di formazione e lavoro, in particolare nelle fasi di produzione e di distribuzione presso la società Pesce. Le birre Malnatt, distribuite da Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café) e Moderno (e in altri locali che si sono già resi disponibili), sono, inoltre, prodotte con materie prime a chilometro zero dell’azienda agricola La Morosina. Tre saranno le referenze dedicate agli tre istituti carcerari di Milano: Malnatt San Vittore, birra chiara non filtrata di solo malto d’orzo; Malnatt Bollate, birra di frumento; Malnatt Opera, birra rossa.
Simona Cocola