Quando si parla di investimenti e strumenti finanziari si sente sempre più spesso nominare il trading online. Questo perché lo strumento offre più o meno a chiunque l’opportunità di guadagnare acquistando e vendendo prodotti finanziari.
Il trading online è ormai una realtà globale, anche grazie all’effetto lockdown. L’attenzione nei confronti di questo argomento è infatti cresciuta significativamente durante i primi mesi della pandemia. A dirlo è un’indagine condotta da ByTek – impresa attiva nel marketing digitale – in merito al volume di ricerche su Google per una serie di parole chiave legate proprio alla compravendita di strumenti finanziari via Internet.
Dall’analisi è emerso che, a cavallo tra il primo e il secondo trimestre 2020, la media delle ricerche mensili di keyword come “cfd”, “opzioni binarie” e “forex”, così come quelle relative ai nomi dei più importanti broker mondiali, è aumentata del 140% (da 1,5 a più di 3,6 milioni). L’impennata dell’interesse per il trading da casa durante la prima ondata pandemica si è avuta principalmente negli USA, con un balzo delle ricerche di oltre 662 punti percentuali nel solo mese di aprile 2020 rispetto all’anno precedente.
La crescita della popolarità del trading online non ha risparmiato l’Italia. Del resto, come si legge sulla piattaforma del broker IG, è possibile fare trading sui sui mercati finanziari in rialzo o in ribasso come conseguenza della crisi innescata dal Covid-19. Oppure, puntare sulle azioni delle aziende che hanno incrementato il loro business proprio grazie alla pandemia.
Tornando all’analisi effettuata da ByTek, si nota che l’attenzione dei trader italiani ad aprile 2020 si è focalizzata su ricerche mirate ad apprendere le strategie di investimento e il funzionamento delle piattaforme di trading. Dopo il crollo iniziale, la successiva ripresa ha spinto anche ai trader alle prime armi a cercare il modo di sfruttare il rimbalzo dei mercati.
Con la pandemia che ha costretto milioni di Italiani a restare a casa, gran parte della vita si è trasferita in Rete. Dal lavoro al tempo libero, fino agli investimenti. È difficile dire con esattezza in quanti oggi si dedichino al trading online nel nostro Paese. Quello che sappiamo è che la passione nei confronti di questa modalità di investimento aveva iniziato a crescere nel biennio 2018/19.
Come si legge nell’Annuario del Trading Online Italiano 2018-2019, il numero dei broker online riconosciuti da Consob attivi nella Penisola è aumentato dell’83% nel corso del 2019. Per la precisione, in un anno è cresciuto di 110 unità, arrivando a toccare quota 242.
La quantità di piattaforme che si dedicano all’acquisto e alla vendita online di azioni, futures, titoli di stato, forex e criptovalute è praticamente raddoppiato nel giro di 12 mesi. Si tratta di intermediari che consentono di negoziare via Internet su titoli e derivati con mercati europei ed esteri, che offrono quotazioni in tempo reale e strumenti di formazione per i propri utenti e che permettono di visualizzare le migliori 5 proposte di acquisto e di vendita del momento (book a 5 livelli).
Le persone dedite agli investimenti digitali certificate in Italia nel 2018 erano 6 milioni. Si tratta di un dato che, con ogni probabilità, è cresciuto negli anni successivi. Non tutti coloro che fanno trading online hanno però un portafoglio titoli. Si stima che, a gestire un proprio portafoglio online, siano circa 2,2 milioni di investitori.
Tra questi, ci sono trader più o meno assidui. Nel 2019, erano circa 215mila i trader che effettuavano operazioni con cadenza settimanale. Il numero degli heavy trader – coloro che eseguono più ordini a settimana, o addirittura in un solo giorno – ammontava invece a circa 15mila individui.
Come si è visto, il fenomeno del trading online era già in crescita prima della pandemia. La pratica è ormai molto diffusa, ed è un indicatore di quanto il digitale sia oggi parte integrante della vita quotidiana.