MILANO. È stato tra i massimi esponenti della pittura del Neoclassicismo europeo Jean-Auguste-Dominique Ingres, nato nel 1780 in Francia, e in mostra a Milano dal prossimo 12 marzo. “Talento avaro, crudele, collerico, sofferente, straordinario miscuglio di qualità in contrasto” era la descrizione che faceva Baudelaire dell’artista francese che ricercava l’ideale di bellezza assoluta.
Oltre 150 opere, tra dipinti e disegni, sono stati selezionati per il pubblico che visiterà l’esposizione a Palazzo Reale fino al 23 giugno 2019, dove
i lavori del pittore sono messi a confronto con altri pittori e pittrici, tra cui Jacques-Louis David, Antonio Canova, Andrea Appiani ed Elisabeth Vigée Le Brun.
Influenzato dalla pittura di Raffaello, Ingres amava l’esotico, la musica, ed era un attento osservatore delle suggestioni classiche, ma non seguiva le mode, non copiava la natura, non imitava i maestri. Conobbe la pittura del Rinascimento italiano a Roma e a Firenze, facendo della propria arte un capolavoro di serenità e calma trasmesse nei quadri, in cui la linea è pura e il colore sobrio. Celebri sono i suoi ritratti femminili, i soggetti mitologici, e noto è il ruolo che ebbe nell’ispirare artisti quali Degas, Matisse, Picasso.