• 28 Dicembre 2024
  • AMBIENTE

I cambiamenti climatici incidono sui flussi migratori in Italia

ROMA. Da uno studio dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iia) è emerso come le migrazioni dall’area del Sahel all’Italia siano state guidate soprattutto dalle variazioni meteo-climatiche in quelle zone, dove si evidenziano intensi impatti del riscaldamento globale. La ricerca si è basata su dati concentrati nel periodo che va dal 1995 al 2009, precedente alle primavere arabe e alla crisi siriana, escludendo così conflitti recenti ed evidenziando meglio eventuali incidenze climatiche.

Antonello Pasini, ricercatore del Cnr-Iia e autore dello studio, svolto in collaborazione con Stefano Amendola, dottorando in fisica dell’Università di Roma Tre, a seguito della pubblicazione ha chiarito che: “In questo contesto appare interessante valutare quantitativamente l’influenza dei cambiamenti climatici sulle migrazioni dalla fascia africana del Sahel all’Italia, che rappresentano circa il 90% degli ingressi sul nostro territorio dalla rotta mediterranea.Nello specifico, abbiamo utilizzato un semplice modello lineare e un altro più sofisticato di intelligenza artificiale, un sistema a rete neurale recentemente sviluppato dal nostro gruppo, in grado di evidenziare cambiamenti non graduali ed effetti del superamento di determinate soglie nelle variabili meteo-climatiche. Con il modello a rete neurale siamo stati in grado di spiegare quasi l’80% della variabilità nelle correnti migratorie verso l’Italia, prendendo in considerazione i soli dati meteo-climatici, per causa diretta e per influenza sull’ammontare dei raccolti annuali”. Per Pasini l’agricoltura rappresenterebbe quindi un collegamento tra cambiamenti climatici e migrazioni, che ha affermato: “Raccolti poveri ed eventuali carestie, congiuntamente alle ondate di calore durante la stagione di crescita, amplificano il fenomeno migratorio”.

Mappa del Sahel (Wikipedia)

Il fattore dominante che ha indotto queste migrazioni sembra essere però la temperatura, tanto da far pensare che il superamento di una soglia di tolleranza termica, umana ed animale, possa avere un ruolo primario sulle variazioni dei flussi migratori. “Oggi sappiamo che i paesi africani sono molto vicini a queste soglie. I nostri risultati modellistici rappresentano ovviamente solo un primo passo verso studi più ampi, che possano vedere la collaborazione con scienziati sociali per una valutazione più completa di tutti i fattori che influenzano le migrazioni. – ha infine concluso il ricercatore – Nonostante ciò, ritengo che già ora le evidenze presentate in questo studio vadano seriamente prese in considerazione dal mondo della politica, affinché anche in Africa si adottino strategie doppiamente vincenti, come il recupero di terreni degradati e desertificati, che possano condurre a mitigare il riscaldamento globale e, nel contempo, a creare situazioni che prevengano il triste fenomeno delle migrazioni forzate”.

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Norbert Ciuccariello

Classe 1976, fondatore del quotidiano web nazionale il Valore Italiano e del quotidiano locale Torino Top News. Oltre a ricoprire l'incarico di editore e giornalista pubblicista è un imprenditore impegnato nel settore della moda e della contabilità.

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