AOSTA. Luoghi dove la memoria è libera di spaziare, anche attraverso l’eco del passato: questo è il sogno visionario di “Hangar 2173”, la mostra di Skyway Monte Bianco per gli oltre 70 anni di storia della funivia. Impianto futuristico per l’impronta tecnologica e ingegneristica, è situato a Courmayeur in Valle d’Aosta, e rappresenta il punto più vicino alla vetta d’Europa, dotato di due veloci funivie per gli sciatori e per chi vuole godersi un panorama maestoso.
A oltre 2mila metri di altezza, l’esposizione si trova nei due piani inferiori della vecchia stazione del Pavillon. Qui prende vita una linea del tempo sugli avvenimenti che riguardano l’inaugurazione di Skyway nel 2015, fino a indietreggiare al 1941, quando iniziarono i lavori del cantiere. Il piano terra, poi, è dedicato alla nuova funivia, dove un video lo racconta tra le nuvole. C’è anche un’area dedicata all’attrice Matilde Gioli, all’alpinista Hervé Barmasse, e all’astronauta Samantha Cristoforetti, a rappresentare l’uomo, la funivia, e la montagna.
Passato e prima funivia del 1947, in funzione fino al 2015, sono ricordati, inoltre, al piano inferiore. Interessanti visioni le funi del vecchio impianto, riutilizzate nell’opera di Letizia Cariello “Una scala appesa al cielo”, e il foulard dell’artista Chicco Margaroli, che come un quadro narra l’evoluzione delle “magiche cabine”.
L’interessante mostra, che può essere visitata gratuitamente nelle ore di apertura degli impianti nella stazione del Pavillon, si presenta come un racconto nei ricordi, una testimonianza storica di quella che è stata la prima funivia del Monte Bianco.