A Roma incontro tra Sullivan e Yang. Washington teme un sostegno di Pechino alla Russia
“Se la Cina sosterrà militarmente la Russia ci saranno conseguenze per Pechino“. E’ l’avvertimento mandato dagli Stati Uniti alla Cina, a seguito delle voci che parlano di possibili forniture di armi cinesi a Mosca su richiesta dello stesso Putin. Una notizia, riportata dal Financial Times, per altro non confermata.
A essa sembra riferirsi il ministro degli esteri cinese Wang quando afferma che “la Cina non è un partecipante della crisi“. E invece “alcune forze hanno continuato a gettare fango sulla Cina a proposito della questione ucraina e hanno inventato ogni genere di disinformazione“.
Di disinformazione, calunnia e inganno, parla anche il responsabile della politica estera del partito comunista cinese Yang Jiechi, che ha incontrato a Roma il consigliere per la Sicurezza nazionale americano Jake Sullivan. Una discussione definita “intensa“. I due rappresentanti diplomatici “hanno sottolineato l’importanza di mantenere aperte le linee di comunicazione tra gli Stati Uniti e la Cina“, si legge in una nota della Casa bianca. Oggi Sullivan incontra il consigliere diplomatico del presidente Draghi Luigi Mattiolo.
Il presidente americano Joe Biden è tornato a rassicurare Kiev sulle forniture militari: “Ci assicureremo che l’Ucraina abbia le armi per difendersi contro le forze di invasione russe, manderemo soldi, cibo e aiuti“. Braccia aperte anche ai rifugiati ucraini.
Arriva intanto il nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia, il quarto, da parte dell’Unione europea. Scatta il divieto di export per auto di lusso sopra i 50 mila euro, moto oltre i 5 mila e beni di lusso sopra i 300 euro. Stop poi all’import per prodotti in ferro e acciaio. Si allarga inoltre la cerchia degli oligarchi sanzionati. Divieto infine di export per le tecnologie e i servizi legati al settore energetico.